Ridurre le emissioni nocive nell’ambiente prodotte da
veicoli stradali con motore tradizionale, attraverso la riqualificazione
dei veicoli in circolazione sotto il
profilo dell’impatto ambientale, garantendo benefici a cittadini e imprese.
È quanto propone il
regolamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (pubblicato in
Gazzetta Ufficiale n. 7 dell’11 gennaio 2016) che stabilisce le procedure
tecniche e amministrative per l’omologazione di “sistemi di riqualificazione
elettrica”, destinati ad equipaggiare
autovetture, autobus e autocarri, dotati in origine di motore tradizionale,
consentendone la conversione in trazione
esclusiva elettrica.
Cittadini
I benefici per i cittadini saranno molteplici. Innanzitutto,
la possibilità di convertire il proprio veicolo in veicolo elettrico, perciò
con meno vincoli alla circolazione e all’accesso alle zone a traffico limitato
senza necessariamente acquistare un veicolo nuovo.
Imprese
Per le imprese, considerando l’intera filiera indotta dal
regolamento, i benefici sono diversi e riguardano:
-
imprese produttrici dei componenti il sistema (
batterie , motori elettrici, sistemi elettronici);
-
imprese
che si qualificheranno costruttori di sistemi e sull’intera catena di
officine titolate ad eseguire materialmente la riqualificazione elettrica del
singolo veicolo consistente nella rimozione del motore termico e la successiva
installazione del motore elettrico.
-
imprese di autotrasporto, che potranno
riqualificare il proprio parco veicolare soprattutto con riferimento ai veicoli
utilizzati per la distribuzioni delle merci nelle città;
-
aziende di trasporto pubblico, che potranno
rinnovare il proprio parco veicolare attraverso operazioni di revamping con
conseguenti risparmi rispetto all’acquisto di nuovi veicoli.
Per tutti, un minore
inquinamento ambientale.
Si tratta di norme nazionali in quanto allo stato la materia
non è oggetto di alcuna specifica prescrizione tecnica armonizzata a livello
comunitario.
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