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lunedì 16 novembre 2015

Ministero del Lavoro – Ddl Caporalato: “Grande passo in avanti”

Ministero del Lavoro, Comunicato Stampa del 13 novembre 2015

Ddl caporalato: "Grande passo in avanti. Rafforziamo il lavoro di qualità, garantiamo accoglienza, tuteliamo le vittime, inaspriamo le pene"

Dichiarazione della Sottosegretaria Teresa Bellanova

"Un grande passo in avanti, esito di un lavoro corale e condiviso capace di guardare e intervenire da tutti i versanti possibili sulla complessità di questo fenomeno. Inasprendo le pene, colpendo i guadagni illeciti, ma anche rafforzando la rete del lavoro agricolo di qualità e l'accoglienza ed estendendo le tutele per le vittime di tratta ai lavoratori agricoli vittime del caporalato. Per chi come me combatte da sempre questa piaga e questa offesa radicale della dignità umana e del lavoro una immensa soddisfazione". Così Teresa Bellanova, Sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, a poche ore dall'approvazione in Consiglio dei Ministri del Disegno di legge contro il caporalato e il lavoro nero in agricoltura.

"Come avevamo potuto anticipare nei giorni scorsi e come aveva espressamente chiesto il Presidente del Consiglio che ha voluto, su questo tema specifico, fissare un punto inequivoco di non ritorno, combattiamo alla radice il caporalato e la riduzione in schiavitù agendo su una rete di strumenti tesi a restituire dignità al lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori dell'agricoltura, italiani e stranieri. Questo è l'obiettivo della Rete del lavoro di qualità che con il Disegno di legge si amplia, aprendosi agli sportelli unici per l'immigrazione, alle istituzioni locali, ai centri per l'impiego e agli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura e ai soggetti abilitati al trasporto di persone per il trasporto dei lavoratori agricoli, così come ci era stato sollecitato da più parti.

Ed è la ragione per cui il Disegno di legge, che sono certa il Parlamento vorrà approvare in tempi rapidi, individua nella qualità dell'accoglienza che siamo capaci di mettere in campo un altro modo per combattere e contrastare il caporalato e il lavoro nero, strappando lavoratrici e lavoratori all'offesa dei ghetti ma anche all'avidità di quei caporali che contemporaneamente gestiscono illegalmente forme al limite dell'umano di pseudo stanzialità. Basta con le tendopoli per i braccianti immigrati, e con i ghetti per i lavoratori e le lavoratrici stagionali. In questo, l'apporto delle Istituzioni regionali e territoriali sarà fondamentale".

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