Meno tasse, meno spesa improduttiva, migliore impiego delle
risorse pubbliche. Questi gli assi portanti della strategia economica del
governo nell’ambito della quale sono considerate imprescindibili la riforma
della pubblica amministrazione e la revisione dell’amministrazione fiscale, che
deve adeguarsi ai cambiamenti introdotti dal Governo. In venti mesi di attività
il Governo ha introdotto una serie di novità che migliorano la riscossione dei
tributi favorendo l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e
comprimendo gli spazi per l’evasione.
I principali
interventi del governo in materia fiscale che hanno mutato e rafforzato gli
strumenti per il contrasto all’evasione si possono riassumere in:
Riforma fiscale su delega del Parlamento. Il Governo ha dato
attuazione alla delega fiscale (L. 23/2014) modificando la normativa nel senso
di renderla più chiara e non equivocabile, così da prevenire comportamenti
abusivi e margini di interpretazione; in un contesto di maggiore chiarezza
l’amministrazione fiscale svolge un ruolo nuovo, in cui non aspetta il
contribuente al varco ma al contrario propone un confronto in presenza di dati
anomali prima di procedere con procedimenti sanzionatori.
L’incrocio delle banche dati. Con la legge di stabilità per
il 2015 sono state introdotte le norme per il cosiddetto “controllo
cambia-verso” che promuovono l’incrocio delle banche-dati, grazie al quale
l’Agenzia delle Entrate può segnalare ai contribuenti problemi di adempimento
prima di attivare il processo sanzionatorio, in modo da incentivare
l’adempimento spontaneo. Il risultato più evidente di questa novità è la
comunicazione dell’Agenzia delle Entrate a più di 500mila contribuenti dei
quali non risulta pervenuta la dichiarazione dei redditi 2014: in questo modo i
contribuenti hanno l’opportunità di mettersi in regola rapidamente,
spontaneamente e con una sanzione molto contenuta anziché diventare oggetto di
una procedura amministrativa molto onerosa.
Dichiarazione dei redditi online precompilata. Con
l’introduzione nel 2015 della dichiarazione online precompilata per i redditi
del 2014 si è fatto un grande passo avanti nel rapporto collaborativo tra fisco
e contribuenti. La trasmissione digitale della dichiarazione ha consentito di
rendere efficace il controllo incrociato sulle banche dati per individuare
contribuenti che avrebbero dovuto dichiarare redditi 2014 ma non lo hanno
fatto.
Fatturazione elettronica. L’obbligo di fatturazione
elettronica introdotto nei confronti delle pubbliche amministrazioni centrali
nel giugno 2014 ed estesa a tutte le pubbliche amministrazioni a marzo di
quest’anno consente all’amministrazione fiscale di avere visibilità su tutto
quanto è fatturato in termini di fornitura alle diverse articolazioni dello
Stato.
Reverse
charge e split payment. L’introduzione di queste modalità di versamento
dell’IVA a decorrere dall’1 gennaio 2015 ha consentito all’erario di registrare
un maggior gettito di questa imposta stimato nell’ordine di 1 miliardo di euro
nell’anno.
Voluntary disclosure. La collaborazione volontaria dei
contribuenti italiani che detengono capitali all’estero non dichiarati è un
procedimento che consente di regolarizzare queste posizioni a fronte del
pagamento di imposte eventualmente evase. L’attivazione della procedura da
parte del contribuente consente di evitare alcune conseguenze dell’eventuale
evasione salvo casi di autoriciclaggio.
Accordi bilaterali contro l’evasione internazionale. In
questi 20 mesi sono stati ratificati 8 accordi bilaterali e sottoscritti nuovi
accordi bilaterali con 9 giurisdizioni fiscali per adeguare gli accordi contro
la doppia imposizione in modo da renderli più efficaci contro l’evasione
fiscale e la migrazione di capitali.
Accordi multilaterali contro l’evasione internazionale. L’Italia
è stata tra i promotori dei protocolli di scambio automatico di informazioni
tra amministrazioni fiscali grazie ai quali sarà possibile individuare
contribuenti italiani che tentano di occultare al fisco patrimoni costituiti
all’estero evadendo le imposte.
Accordi multilaterali contro l’elusione fiscale. Le società
multinazionali hanno la possibilità di trasferire costi e profitti tra le
diverse filiali così da trarre vantaggio dalla diversità dei sistemi fiscali
dei paesi in cui operano. L’Italia ha aderito al piano d’azione dell’OCSE
contro il fenomeno di base erosion e profit sharing.
Evoluzione delle agenzie fiscali. Il Ministero dell’Economia
e delle Finanze ha incaricato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e
l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di
effettuare una valutazione del modello delle agenzie fiscali in chiave
comparativa con buone pratiche internazionali, allo scopo di dare attuazione
operativa al principio legislativo di nuova cooperazione tra fisco e contribuente
adottato con la riforma fiscale.
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