Indagine dell'Ufficio Studi Confcommercio: il confronto del
saldo tra aperture e chiusure nei primi 9 mesi del 2015 con lo stesso periodo
dell'anno precedente evidenzia una riduzione generalizzata del fenomeno, con le
iscrizioni in crescita e le cancellazioni in riduzione in quasi tutti i
comparti produttivi.
Anche la demografia d'impresa contribuisce a chiarire il
perimetro e l' intensita' della ripresa in corso. Infatti, il confronto del saldo
tra aperture e chiusure nei primi 9 mesi del 2015 e lo stesso periodo dell'
anno precedente, evidenzia una riduzione generalizzata del fenomeno, con le
iscrizioni in crescita e le cancellazioni in riduzione in quasi tutti i
comparti produttivi. Il numero di cancellazioni continua, tuttavia, ad essere
superiore a quello delle iscrizioni confermando che i ritmi di sviluppo dell'
economia non sono particolarmente brillanti e che gli effetti della pesante
crisi economica che ci siamo appena lasciati alle spalle agiscono ancora
pesantemente sulle performance e sulla stessa possibilita' di sopravvivenza
delle imprese meno solide, le quali, spesso, non hanno avuto i mezzi e le
capacita' di riposizionarsi nel mutato contesto competitivo. E' quanto emerge
da un' analisi dell' Ufficio Studi Confcommercio sui dati relativi alla
nati-mortalita' delle imprese nel periodo gennaio-settembre 2015. In
particolare, nei primi nove mesi dell' anno il saldo complessivo dell' Area
Confcommercio (commercio, turismo, servizi alle imprese e alle persone,
trasporti e logistica) è stato negativo per 41mila 300 imprese, mentre nello
stesso periodo del 2014 e' stato negativo per circa 49mila imprese,
evidenziando un miglioramento pari a 7.656 unita' (i dati includono le
cancellazioni d' ufficio e sono soggetti a revisione a causa del fenomeno di
assegnazione dei codici di settore alle imprese in un primo tempo registrate
come "non classificate"). L'aspetto positivo dell' attuale evoluzione
della demografia d'impresa e' costituito dalla crescita delle nuove iscrizioni.
Rispetto al totale economia che cresce dello 0,5%, le nuove iscrizioni dell'
Area Confcommercio crescono dell' 1,6% e quelle del commercio al dettaglio, uno
dei settori piu' colpiti dalla crisi, mostra nuove iscrizioni crescenti dell'
1,7%. "E' ancora poco e troppo presto per affermare che la ripresa si stia
diffondendo a tutte le unita' produttive - sottolinea Confcommercio -, ma e' un
segnale che va colto e rafforzato con politiche fiscali distensive anche piu' coraggiose
di quelle che la legge di Stabilita' 2016 sembra mettere in campo. La cautela
e' d'obbligo anche in virtu' delle ipotesi che circolano in questi giorni di
assegnare agli enti locali la facolta' di accrescere le aliquote legali sugli
immobili diversi dall' abitazione principale, eventualita' che depotenzierebbe
la portata dei gia' modesti tagli fiscali prospettati per il 2016".
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