Approvato
all’unanimità, il documento presenta novità significative in materia di
riabilitazione, prevenzione e formazione, ponendo l’accento su priorità quali
il mantenimento della continuità lavorativa, la diffusione dei Lia e
“graduatorie” nei bandi Isi dedicate a patologie muscolo scheletriche e
bonifica dell’amianto
ROMA
– Sanità, riabilitazione, prevenzione, formazione: sono questi i capitoli
interessati dalle novità più significative della Relazione programmatica
2016/2018 del Civ Inail, da poco approvata col consenso unanime di tutte le
organizzazioni presenti al suo interno. Atto centrale della quinta consiliatura,
il documento è organizzato secondo lo schema del bilancio per missioni e
programmi e definisce gli obiettivi prioritari e, insieme, i traguardi
tendenziali rispetto ai quali dovranno essere orientate le politiche future
dell’Istituto.
Un
documento prudenziale dal punto di vista economico. “Da un punto di vista
economico si tratta di relazione di carattere prudenziale, che ha dovuto tenere
necessariamente conto della scarsità di elementi ancora a disposizione per
valutare se il Paese si trovi davvero in una situazione di ripresa – spiega il
presidente del Civ Inail, Francesco Rampi – Questa condizione ancora
all’insegna di una relativa incertezza ci ha spinti, pertanto, a essere molto
rigorosi nella scelta delle priorità da perseguire e, conseguentemente, nella
definizione dei fronti di intervento dove destinare le risorse dell’Istituto”.
Rampi:
“Focalizzare l’attenzione sul tema del reinserimento”. La Relazione
programmatica 2016-2018 attribuisce, così, forte attenzione al tema della riabilitazione,
ritenuta dal Civ uno dei valori fondanti della politica sanitaria dell’Inail.
“Come ribadito anche nel corso di un recente confronto, a Firenze, con tutti i
Comitati consultivi provinciali, le recenti competenze attribuite dal
legislatore all’Istituto su questo fronte rendono necessario focalizzare
l’attenzione sul tema dei reinserimento – spiega Rampi – inteso nella
particolare accezione della promozione di attività e strategie che consentano
all’infortunato il mantenimento della continuità lavorativa”.
Il
rafforzamento dei ‘progetti riabilitativi individuali’. Tutto ciò – nei
propositi del Civ – significherà privilegiare il principio del rafforzamento
dei ‘progetti riabilitativi individuali’, definiti da equipe multidisciplinari
e dove il medico dell’Inail sia promotore e co-attore in grado di affiancare il
Sistema sanitario regionale nella definizione di una presa in carico del
lavoratore infortunato capace di limitare al massimo grado il rischio di una
sua espulsione dal mondo professionale. “Questa generale attenzione alla
questione della rieducazione al gesto lavorativo vedrà l’Inail puntare le
necessarie risorse su tutti gli ambiti della filiera interessati – analizza
Rampi – intesi come investimenti sia in persone che in strutture, a partire da
una rivalutazione e da un adeguamento del Centro di riabilitazione motoria di
Volterra”.
“Estendere
i livelli integrativi di assistenza a tutti gli aventi diritto”. Complementare
a questo obiettivo – per quanto riguarda le politiche sanitarie – è il sostegno
alla diffusione omogenea, sull’intero territorio nazionale, dei livelli
integrativi di assistenza dell’Inail. “Stiamo certamente andando avanti, ma
questa realtà ancora non può definirsi concreta ed esigibile in tutta Italia –
valuta il presidente del Civ – Per quanto riguarda la stipula dei protocolli
d’intesa con le Regioni ormai manca solo la Sardegna e anche le convenzioni
attuative sono in fase di ultimazione. Resta, pertanto, l’ultimo atto, relativo
alla contrattualizzazione delle strutture sanitarie accreditate. Qui la
copertura raggiunta è di poco superiore al 25% degli aventi diritto e,
pertanto, sarà necessario procedere con attenzione e garantire il giusto
sostegno economico per permettere, entro il prossimo anno, la piena generalizzazione
dei Lia”.
Garantire
ai bandi Isi e Fipit la continuità delle risorse. Altro capitolo significativo
è quello della prevenzione, dove il Civ conferma la necessità di garantire la
continuità delle risorse per reiterare nell’esercizio 2016 sia il bando Isi che
i bandi Fipit. “Per quanto riguarda Isi, dopo il primo quinquennio di
attuazione, riteniamo che sia possibile a valutare, forse già dal 2015, delle
specifiche ‘campagne’ di carattere tematico sulle quali concentrarsi – afferma
Rampi – In particolare privilegiando due temi importanti quali il sostegno agli
investimenti per ridurre l’incidenza dei disturbi muscolo scheletrici, ovvero
le patologie professionali più diffuse, e la destinazione di risorse
finalizzata a bonificare i luoghi di lavoro dall’amianto. Questo significherà
dare vita, nell’ambito di uno stesso bando, a delle ‘graduatorie dedicate’
nelle quali fare confluire delle opportune tranche di finanziamenti”.
Formazione:
bandi destinati a tutti i soggetti accreditati dal dlgs 81/2008. Novità
importanti anche per quanto riguarda la formazione per la prevenzione, materia
dove la Relazione programmatica 2016-2018 vuole destinare oltre 10 milioni di
euro a bandi finalizzati alla promozione di percorsi formativi destinati a
tutti i soggetti accreditati o previsti dal decreto 81/2008 (rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza, responsabili del servizio prevenzione e
protezione, medici competenti, etc). “Fino a ora sono state realizzate solo
piccole sperimentazioni nell’ambito di qualche macro gruppo aziendale –
analizza Rampi – mentre noi proponiamo un intervento di carattere strutturale
dove Inail sia il promotore del percorso e i soggetti che possono candidarsi a
realizzarlo siano quelli del mercato della formazione, purché accreditati a uno
dei sistemi regionali”. L’Inail, dunque, “apre” in modo autentico a questo
‘bacino’ – in quanto riconosciuto e “certificato” sul fronte dell’adeguatezza e
degli standard qualitativi – “purché ci sia la disponibilità ad applicare i
nostri contenuti e le nostre metodologie”.
Il
ruolo strategico della ricerca a supporto di prevenzione e riabilitazione.
Ultimo “tassello” di questa macro-strategia – “un corpus unitario, dove ogni
settore di intervento è strettamente interrelato a tutti gli altri” – è la
ricerca, nelle prospettive del Civ “destinata ad assumere un ruolo sempre più
decisivo di elemento di supporto a tutte le questioni relative alla prevenzione
e alla riabilitazione”. “Per rendere più incisivi i contenuti di questa
Relazione programmatica il Civ ha deciso di darsi tempi stretti – conclude
Rampi – Entro il prossimo 18 giugno, infatti, procederemo alla delibera delle
specifiche Linee di indirizzo sia sulla questione del reinserimento
socio-lavorativo che sulla riorganizzazione del nuovo piano delle attività di
ricerca 2016-2018, nell’ambito delle quali definiremo in modo più pregnante i
criteri utili alla realizzazione di questi obiettivi strategici. Prima del
periodo estivo, inoltre, contiamo di entrare dettagliatamente nel merito anche
nella ridefinizione dei bandi Isi”.
La
rivalutazione del danno biologico. Infine, per quanto concerne le prestazioni
economiche, la Relazione programmatica 2016/2018 conferma la volontà del Civ di
perseguire tutte le opportune iniziative finalizzate a sollecitare l’esecutivo
all’introduzione di un meccanismo di rivalutazione automatica per l’indennizzo
del danno biologico, “constatata la sostenibilità economica dell’innovazione a
fronte dell’attuale gettito per premi e contributi dell’Istituto, come ridotto
dalla Legge di stabilità 2014”.
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