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giovedì 20 novembre 2014

Ecco come cambierà l’articolo 18 con il Jobs Act

Nei giorni scorsi la Commissione Lavoro della Camera ha approvato  un emendamento al Jobs Act che chiarisce le intenzioni del  Governo in merito alle annunciate modifiche sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Con la modifica in commento, in sostanza, verrà eliminata la reintegrazione per motivi economici. In questi casi, infatti, i lavoratori avranno diritto ad un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio.

La c.d. “tutela reale”, pertanto, sarà limitata alle seguenti ipotesi di recesso:

-         licenziamenti nulli:  come, ad esempio, quello intimato al genitore entro un anno di vita del neonato;

-         licenziamenti discriminatori: come, ad esempio, nel caso in cui, attraverso  il recesso, si miri a colpire il dipendente per il suo credo religioso o l’appartenenza ad un sindacato;

-         specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato.

La nuova norma, infine, dovrà disporre nuovi termini certi per l’impugnazione del licenziamento.

Si riporta il testo integrale dell’emendamento approvato in Senato:
Al comma 7, lettera c), aggiungere, in fine, le parole: “ escludendo per i licenziamenti economici la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio e limitando il diritto alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato, nonché prevedendo termini certi per l’impugnazione del licenziamento”.

Valerio Pollastrini

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