Disposizioni in materia di depenalizzazione, a norma
dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67
Art.1 - Depenalizzazione
di reati puniti con la sola pena pecuniaria ed esclusioni
1. Non costituiscono reato e sono soggette alla sanzione
amministrativa del pagamento di una somma di denaro tutte le violazioni per le
quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda.
2. La disposizione del comma 1 si applica anche ai reati in
esso previsti che, nelle ipotesi aggravate, sono puniti con la pena detentiva,
sola, alternativa o congiunta a quella pecuniaria. In tal caso, le ipotesi
aggravate sono da ritenersi fattispecie autonome di reato.
3. La disposizione del comma 1 non si applica ai reati
previsti dal codice penale, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 2, comma
6, e a quelli compresi nell'elenco allegato al presente decreto.
4. La disposizione del comma 1 non si applica ai reati di
cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
5. La sanzione amministrativa pecuniaria, di cui al primo
comma, è così determinata:
a) da euro 5.000 a euro 10.000 per i reati puniti con la
multa o l'ammenda non superiore nel massimo a euro 5.000;
b) da euro 5.000 a euro 30.000 per i reati puniti con la
multa o l'ammenda non superiore nel massimo a euro 20.000;
c) da euro 10.000 a euro 50.000 per i reati puniti con la
multa o l'ammenda superiore nel massimo a euro 20.000.
6. Se per le violazioni previste dal comma 1 è prevista una
pena pecuniaria proporzionale, anche senza la determinazione dei limiti minimi
o massimi, la somma dovuta è pari all'ammontare della multa o dell'ammenda, ma
non può, in ogni caso, essere inferiore a euro 5.000 né superiore a euro
50.000.
Art.2 - Depenalizzazione
di reati del codice penale
1. All'articolo 527 del codice penale sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) nel primo comma, le parole «è punito con la reclusione da
tre mesi a tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «è soggetto alla sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000»;
b) nel secondo comma, le parole «La pena è aumentata da un
terzo alla metà» sono sostituite dalle seguenti: «Si applica la pena della
reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi.».
2. All'articolo 528 del codice penale sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) nel primo comma, le parole «è punito con la reclusione da
tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 103» sono sostituite
dalle seguenti: «è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro
10.000 a euro 50.000»;
b) nel secondo comma, le parole «Alla stessa pena» sono
sostituite dalle seguenti: «Alla stessa sanzione»;
c) nel terzo comma, le parole «Tale pena si applica inoltre»
sono sostituite dalle seguenti: «Si applicano la reclusione da tre mesi a tre
anni e la multa non inferiore a euro 103».
3. All'articolo 652 del codice penale sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) nel primo comma, le parole «è punito con l'arresto fino a
tre mesi o con l'ammenda fino a euro 309» sono sostituite dalle seguenti: «è
soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000»;
b) nel secondo comma, le parole «è punito con l'arresto da
uno a sei mesi ovvero con l'ammenda da euro 30 a euro 619» sono sostituite
dalle seguenti: «è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro
6.000 a euro 18.000».
4. All'articolo 661 del codice penale, le parole «è punito»
sono sostituite con le seguenti: «è soggetto» e le parole «con l'arresto fino a
tre mesi o con l'ammenda fino a euro 1.032» sono sostituite dalle seguenti:
«alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000».
5. All'articolo 668 del codice penale sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) nel primo comma, le parole «è punito con l'arresto fino a
sei mesi o con l'ammenda fino a euro 309» sono sostituite dalle seguenti: «è
soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000»;
b) nel secondo comma, le parole «Alla stessa pena» sono
sostituite dalle seguenti: «Alla stessa sanzione»;
c) nel terzo comma, le parole «la pena pecuniaria e la pena
detentiva sono applicate congiuntamente» sono sostituite dalle seguenti: «si
applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000 a euro 30.000».
6. L'articolo 726 del codice penale è sostituito dal
seguente:
«Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al
pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 10.000».
Art.3 - Altri casi di
depenalizzazione
1. Alla legge 8 gennaio 1931, n. 234, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 8, primo comma, infine, dopo la parola
«reato» sono aggiunte le seguenti: «, o delle sanzioni amministrative
pecuniarie, qualora si tratti di illeciti amministrativi»;
b) all'articolo 11:
1) al primo comma, le parole «reato più grave, con una
ammenda da lire 40.000 a lire 400.000 o con l'arresto fino a due anni» sono
sostituite dalle seguenti: «reato, con la sanzione amministrativa pecuniaria da
euro 10.000 a euro 50.000»;
2) il secondo comma è sostituito dal seguente: «Chiunque
commette la violazione indicata nel primo comma, dopo avere commesso la stessa violazione
accertata con provvedimento esecutivo, è punito con l'arresto fino a tre anni o
con l'ammenda da euro 30 a euro 309.»;
3) al terzo comma dell'articolo 11, le parole «Si fa luogo
alla confisca, a termini del Codice di procedura penale» sono sostituite dalle
seguenti: «Si fa luogo a confisca amministrativa»;
c) l'articolo 12 è abrogato.
2. Alla legge 22 aprile 1941, n. 633, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 171-quater, primo comma, le parole «più
grave reato, è punito con l'arresto sino ad un anno o con l'ammenda da lire un
milione a lire dieci milioni» sono sostituite dalle seguenti: «reato, è
soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000»;
b) all'articolo 171-sexies, comma 2, le parole «e 171-ter e
171-quater» sono sostituite dalle seguenti: «171-ter e l'illecito
amministrativo di cui all'articolo 171-quater».
3. All'articolo 3 del decreto legislativo luogotenenziale 10
agosto 1945, n. 506, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole «è punito con l'arresto non inferiore nel
minimo a sei mesi o con l'ammenda non inferiore a lire 2.000.000» sono
sostituite dalle seguenti: «è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria
da euro 10.000 a euro 50.000»;
b) le parole «la pena è dell'arresto non inferiore a tre
mesi o dell'ammenda non inferiore a lire 1.000.000» sono sostituite dalle
seguenti: «si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000 a
euro 30.000».
4. All'articolo 15 della legge 28 novembre 1965, n. 1329,
secondo comma, le parole «è punito con la pena dell'ammenda da lire 150.000 a
lire 600.000 o con l'arresto fino a tre mesi» sono sostituite dalle seguenti:
«è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro
15.000».
5. L'articolo 16, quarto comma, del decreto-legge 26 ottobre
1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n.
1034, è sostituito dal seguente: «All'installazione o all'esercizio di impianti
in mancanza di concessione si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da
euro 10.000 a euro 50.000.».
6. L'articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 12 settembre
1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 1983, n.
638, è sostituito dal seguente:
«1-bis. L'omesso versamento delle ritenute di cui al comma
1, per un importo superiore a euro 10.000 annui, è punito con la reclusione
fino a tre anni e con la multa fino a euro 1.032. Se l'importo omesso non è
superiore a euro 10.000 annui, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria
da euro 10.000 a euro 50.000. Il datore di lavoro non è punibile, né
assoggettabile alla sanzione amministrativa, quando provvede al versamento
delle ritenute entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica
dell'avvenuto accertamento della violazione.».
7. All'articolo 28, comma 2, del decreto del Presidente
della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, le parole «è punito, salvo che il
fatto costituisca reato più grave, con l'arresto sino ad un anno o con
l'ammenda da lire un milione a lire quattro milioni» sono sostituite dalle
seguenti: «è soggetto, salvo che il fatto costituisca reato, alla sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000».
Art.4 - Sanzioni
amministrative accessorie
1. In caso di reiterazione specifica di una delle violazioni
di seguito indicate, l'autorità amministrativa competente, con l'ordinanza
ingiunzione, applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione
della concessione, della licenza, dell'autorizzazione o di altro provvedimento
amministrativo che consente l'esercizio dell'attività da un minimo di dieci
giorni a un massimo di tre mesi:
a) articolo 668 del codice penale;
b) articolo 171-quater della legge 22 aprile 1941, n. 633;
c) articolo 28, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica
9 ottobre 1990, n. 309.
2. Allo stesso modo provvede il giudice con la sentenza di
condanna qualora sia competente, ai sensi dell'articolo 24 della legge 24
novembre 1981, n. 689, a decidere su una delle violazioni indicate nel comma 1.
3. Per gli illeciti amministrativi di cui al comma 1, in
caso di reiterazione specifica, non è ammesso il pagamento in misura ridotta ai
sensi dell'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
Art.5 - Disposizione
di coordinamento
1. Quando i reati trasformati in illeciti amministrativi ai
sensi del presente decreto prevedono ipotesi aggravate fondate sulla recidiva
ed escluse dalla depenalizzazione, per recidiva è da intendersi la reiterazione
dell'illecito depenalizzato.
Art.6 - Disposizioni
applicabili
1. Nel procedimento per l'applicazione delle sanzioni
amministrative previste dal presente decreto si osservano, in quanto
applicabili, le disposizioni delle Sezioni I e II del Capo I della legge 24
novembre 1981, n. 689.
Art.7 - Autorità competente
1. Per le violazioni di cui all'articolo 1, sono competenti
a ricevere il rapporto e ad applicare le sanzioni amministrative le autorità
amministrative competenti ad irrogare le altre sanzioni amministrative già
previste dalle leggi che contemplano le violazioni stesse; nel caso di mancata
previsione, è competente l'autorità individuata a norma dell'articolo 17 della
legge 24 novembre 1981, n. 689.
2. Per le violazioni di cui all'articolo 2, è competente a
ricevere il rapporto e ad irrogare le sanzioni amministrative il prefetto.
3. Per le violazioni di cui all'articolo 3, sono competenti
a ricevere il rapporto e ad irrogare le sanzioni amministrative:
a) le autorità competenti ad irrogare le sanzioni
amministrative già indicate nella legge 22 aprile 1941, n. 633, nel
decreto-legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla
legge 11 novembre 1983, n. 638, e nel decreto del Presidente della Repubblica 9
ottobre 1990, n. 309;
b) il Ministero dello sviluppo economico in relazione
all'articolo 11 della legge 8 gennaio 1931, n. 234;
c) l'autorità comunale competente al rilascio
dell'autorizzazione all'installazione o all'esercizio di impianti di
distribuzione di carburante di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 11 febbraio
1998, n. 32;
d) il prefetto con riguardo alle restanti leggi indicate
all'articolo 3.
Art.8 - Applicabilità
delle sanzioni amministrative alle violazioni anteriormente commesse
1. Le disposizioni del presente decreto che sostituiscono
sanzioni penali con sanzioni amministrative si applicano anche alle violazioni
commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto stesso,
sempre che il procedimento penale non sia stato definito con sentenza o con
decreto divenuti irrevocabili.
2. Se i procedimenti penali per i reati depenalizzati dal
presente decreto sono stati definiti, prima della sua entrata in vigore, con
sentenza di condanna o decreto irrevocabili, il giudice dell'esecuzione revoca
la sentenza o il decreto, dichiarando che il fatto non è previsto dalla legge
come reato e adotta i provvedimenti conseguenti. Il giudice dell'esecuzione
provvede con l'osservanza delle disposizioni dell'articolo 667, comma 4, del
codice di procedura penale.
3. Ai fatti commessi prima della data di entrata in vigore
del presente decreto non può essere applicata una sanzione amministrativa
pecuniaria per un importo superiore al massimo della pena originariamente
inflitta per il reato, tenuto conto del criterio di ragguaglio di cui
all'articolo 135 del codice penale. A tali fatti non si applicano le sanzioni
amministrative accessorie introdotte dal presente decreto, salvo che le stesse
sostituiscano corrispondenti pene accessorie.
Art.9 - Trasmissione
degli atti all'autorità amministrativa
1. Nei casi previsti dall'articolo 8, comma 1, l'autorità
giudiziaria, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, dispone la trasmissione all'autorità amministrativa competente degli
atti dei procedimenti penali relativi ai reati trasformati in illeciti
amministrativi, salvo che il reato risulti prescritto o estinto per altra causa
alla medesima data.
2. Se l'azione penale non è stata ancora esercitata, la
trasmissione degli atti è disposta direttamente dal pubblico ministero che, in
caso di procedimento già iscritto, annota la trasmissione nel registro delle
notizie di reato. Se il reato risulta estinto per qualsiasi causa, il pubblico
ministero richiede l'archiviazione a norma del codice di procedura penale; la
richiesta ed il decreto del giudice che la accoglie possono avere ad oggetto
anche elenchi cumulativi di procedimenti.
3. Se l'azione penale è stata esercitata, il giudice
pronuncia, ai sensi dell'articolo 129 del codice di procedura penale, sentenza
inappellabile perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, disponendo
la trasmissione degli atti a norma del comma 1.
Quando è stata pronunciata sentenza di condanna, il giudice
dell'impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è previsto dalla legge come
reato, decide sull'impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi
della sentenza che concernono gli interessi civili.
4. L'autorità amministrativa notifica gli estremi della
violazione agli interessati residenti nel territorio della Repubblica entro il
termine di novanta giorni e a quelli residenti all'estero entro il termine di
trecentosettanta giorni dalla ricezione degli atti.
5. Entro sessanta giorni dalla notificazione degli estremi
della violazione l'interessato è ammesso al pagamento in misura ridotta, pari
alla metà della sanzione, oltre alle spese del procedimento. Si applicano, in
quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 16 della legge 24
novembre 1981, n. 689.
6. Il pagamento determina l'estinzione del procedimento.
Art.10 - Disposizioni
finanziarie
1. Le amministrazioni interessate provvedono agli
adempimenti previsti dal presente decreto, senza nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica, con le risorse umane, strumentali e finanziarie
disponibili a legislazione vigente.
Allegato
ELENCO DELLE LEGGI CONTENENTI REATI PUNITI CON LA SOLA PENA PECUNIARIA
ESCLUSI DALLA DEPENALIZZAZIONE A NORMA DELL'ART. 2 DELLA LEGGE N. 67/2014
(Art. 1)
AVVERTENZA: i riferimenti agli atti normativi si intendono
estesi agli eventuali, successivi provvedimenti di modifica o di integrazione.
Edilizia e
urbanistica
1. Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.
380, recante "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia".
2. Legge 2 febbraio 1974, n. 64, recante "Provvedimenti
per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche".
3. Legge 5 novembre 1971, n. 1086, recante "Norme per
la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e pre-compresso
ed a struttura metallica".
Ambiente, territorio
e paesaggio
1. Decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 202, recante
"Attuazione della direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato
dalle navi e conseguenti sanzioni".
2. Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante
"Norme in materia ambientale".
3. Decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133, recante
"Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei
rifiuti".
4. Decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, recante
"Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla
classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura di preparati
pericolosi", limitatamente all'art. 18, comma 1, quando ha ad oggetto le
sostanze e i preparati pericolosi per l'ambiente, per come definiti dall'art.
2, comma 1, lettera q).
5. Decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 174, recante
"Attuazione della direttiva 98/8/CE in materia di immissione sul mercato
di biocidi".
6. Decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, recante
"Attuazione della direttiva 92/32/CE concernente classificazione,
imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose", limitatamente
all'art. 36, comma 1, quando ha ad oggetto le sostanze e i preparati pericolosi
per l'ambiente, per come definiti dall'art. 2, comma 1, lettera q).
7. Legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante "Norme per
la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio".
8. Legge 26 aprile 1983, n. 136, recante norme sulla
"Biodegradabilità dei detergenti sintetici".
9. Legge 31 dicembre 1962, n. 1860, concernente
"Impiego pacifico dell'energia nucleare".
Alimenti e bevande
1. Decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito dalla
legge 11 agosto 2014, n. 116, recante "Disposizioni urgenti per il settore
agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia
scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il
contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la
definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea",
limitatamente all'art. 4, comma 8.
2. Decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169, recante
"Attuazione della direttiva 2002/46/CE relativa agli integratori
alimentari".
Salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro
1. Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante
"Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".
2. Legge 27 marzo 1992, n. 257, recante "Norme relative
alla cessazione dell'impiego dell'amianto".
3. Legge 16 giugno 1939, n. 1045, recante "Condizioni
per l'igiene e l'abitabilità degli equipaggi a bordo delle navi mercantili
nazionali", con riguardo alla violazione, sanzionata dall'art. 90, delle
disposizioni di cui agli articoli 34, 39, limitatamente ai locali di lavoro,
40, 41, 44, comma 2, limitatamente alla installazione di impianti per la
distribuzione di aria condizionata nella sala nautica e nei locali della
timoneria, 45, limitatamente ai locali destinati al lavoro, 66, limitatamente
ai posti fissi di lavoro, 73, 74, 75, 76.
Sicurezza pubblica
1. Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, recante
"Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza".
Giochi d'azzardo e
scommesse
1. Regio decreto-legge 19 ottobre 1938, n. 1933, recante
"Riforma delle leggi sul lotto pubblico".
Armi ed esplosivi
1. Legge 9 luglio 1990, n. 185, recante "Nuove norme
sul controllo delle esportazioni, importazioni e transito dei materiali di
armamento".
2. Legge 18 aprile 1975, n. 110, recante "Norme
integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle
munizioni e degli esplosivi".
3. Legge 23 dicembre 1974, n. 694, recante la
"Disciplina del porto delle armi a bordo degli aeromobili".
4. Legge 23 febbraio 1960, n. 186, recante "Modifiche
al R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3152, sulla obbligatorietà della punzonatura
delle armi da fuoco portatili".
Elezioni e
finanziamento ai partiti
1. Legge 21 febbraio 2014, n. 13, recante "Abolizione
del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la
democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della
contribuzione indiretta in loro favore".
2. Legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante "Norme per
l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti
all'estero".
3. Decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, recante
"Testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della
Repubblica".
4. Legge 10 dicembre 1993, n. 515, recante "Disciplina delle
campagne elettorali per l'elezione della Camera dei deputati e al Senato della
Repubblica".
5. Legge 25 marzo 1993, n. 81, concernente "Elezione
diretta del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Consiglio comunale e
del Consiglio provinciale".
6. Legge 18 novembre 1981, n. 659, recante "Modifiche
ed integrazioni alla legge 2 maggio 1974, n. 195, sul contributo dello Stato al
finanziamento dei partiti politici".
7. Legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente "Elezione
dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia".
8. Legge 25 maggio 1970, n. 352, recante "Norme sui
referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del
popolo".
9. Legge 17 febbraio 1968, n. 108, recante "Norme per
la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale".
10. Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967,
n. 223, recante "Approvazione del testo unico delle leggi per la
disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste
elettorali".
11. Decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960,
n. 570, recante "Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione
degli organi delle Amministrazioni comunali".
12. Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957,
n. 361, recante "Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme
per la elezione della Camera dei deputati".
13. Legge 8 marzo 1951, n. 122, recante "Norme per le
elezioni dei Consigli provinciali".
Proprietà
intellettuale e industriale
1. Legge 22 aprile 1941, n. 633, concernente la
"Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo
esercizio".
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