L’Inps presenta oggi ai dirigenti dell’Istituto il nuovo
modello di servizio e le strategie per metterlo in atto, a partire dai nuovi
assetti organizzativi.
Il nuovo modello di fornitura dei servizi si articola su tre
principi cardine:
1. Centralità dell’utente: fornitura di prestazioni sociali
secondo un approccio consulenziale, personalizzato e proattivo basato sui potenziali
bisogni specifici degli utenti. L’obiettivo è di rendere l’Istituto non solo
erogatore di servizi a richiesta ma il principale consulente dei cittadini, dei
lavoratori e delle aziende sui temi dell’assicurazione sociale e
dell’assistenza, sviluppando ulteriormente la relazione diretta con l’utenza. A
questo fine è prevista la creazione di un fascicolo unico per ogni utente che
contenga la sua storia contributiva e tenga traccia della sua interazione con
l’Istituto.
2. Digitalizzazione e multicanalità: evoluzione multicanale,
con forte presenza territoriale, e digitale del rapporto con gli utenti che
preveda la creazione di una nuova interfaccia web personalizzata e modalità più
efficaci di interazione con gli intermediari, oltre al potenziamento dello
scambio di flussi informativi con altre pubbliche amministrazioni.
3. Riduzione dei costi e incremento della performance:
riduzione dei costi di funzionamento attraverso lo spostamento dell’erogazione
dei servizi dai canali fisici ai canali digitali e aumento del contributo
dell’Istituto alla riduzione del debito pubblico.
La transizione verso il nuovo modello di servizio è prevista
svolgersi nell’arco di tre anni.
Il primo passo consisterà nell’intervento sulla struttura
organizzativa attualmente in essere al fine di renderla più funzionale al
raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal nuovo modello di fornitura dei
servizi. La riorganizzazione è anche volta a portare a termine l’integrazione
fra i diversi enti previdenziali, di recente confluiti in INPS, tramite un
processo di migliore coordinamento e aggregazione delle funzioni.
In particolare, la nuova struttura organizzativa prevede:
1. Accentramento e chiara separazione tra le funzioni di
governo, di competenza della sede centrale INPS, e funzioni di fornitura dei
servizi, sulle quali si dovranno concentrare le sedi regionali, provinciali e
locali dell’Istituto.
2. Assegnazione di responsabilità centrali di disegno e
indirizzo del servizio e territoriali a presidio della fornitura dei servizi.
3. Unitarietà del processo di pianificazione strategica,
budget, contabilità e bilancio.
4. Gestione centralizzata delle leve di costo in ottica di
generazione di economie di scala e sfruttamento delle sinergie.
Nello specifico, il nuovo organigramma dell’Istituto prevede
la razionalizzazione della cosiddetta “prima linea” di dirigenza passando da 48
a 10 direzioni centrali a diretto riporto del direttore generale.
Delle dieci direzioni, sei avranno funzioni di
coordinamento: la direzione entrate, responsabile della gestione del credito e
del contrasto all’evasione contributiva; la direzione personale, innovazione,
processi e sistemi, responsabile della gestione del personale, della
formazione, dell’organizzazione e dell’innovazione tecnologica; la direzione pianificazione,
bilanci e controllo di gestione che si occuperà della contabilità e del
controllo di gestione; la direzione prestazioni che definirà le regole e le
procedure applicative per tutti i servizi forniti dall’Istituto (pensioni,
prestazioni a sostegno reddito, invalidità civile, etc.) la direzione risorse
strumentali e patrimonio, responsabile degli acquisti, della gestione del
patrimonio e del sistema informativo; la direzione servizi agli utenti, che
coordinerà le strutture territoriali e governerà tutti i punti di contatto con
l’utente (sito web, call center). A queste sei direzioni si aggiungono la
direzione relazione esterne, la segreteria tecnica, la direzione studi e
ricerche e la direzione audit.
Entro il mese di febbraio decadranno gli attuali incarichi
di dirigenza e partiranno gli interpelli interni per l’assegnazione delle nuove
funzioni di direzione.
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