La prima “commercity” cinese per il made in Italy,
presentata nel mese di Dicembre 2015 a Wuhan, una delle più importanti città
della Cina centrale (nella provincia del Hubei) con oltre 9 milioni di
abitanti, apre i battenti domani, pochi giorni prima delle festività del
capodanno cinese.
Alla presenza del presidente della neonata Federazione Moda
di Unimpresa, Auro Ciucani, le autorità della città di Wuhan taglieranno il
nastro di questa importante piattaforma logistica dedicata al “trading” del
Made-in-Italy di qualità. Sono circa 20 le PMI italiane associate a Unimpresa,
che vedranno i propri prodotti esposti e commercializzati attraverso la vasta
rete di buyers raggiunta dal colosso della logistica cinese, Sinotrans Group,
che gestisce il centro con l’aiuto competente di Unimpresa che avrà un
rappresentante permanente a Wuhan a supporto di questa importante start-up .
Questa prima piattaforma d’affari è fortemente voluta dalla
amministrazione locale (della Municipalità di Wuhan) che gestisce la locale
Zona Franca, una Free Trade Zone, dove sono facilitate le transazioni
commerciali, e che rappresenta il fulcro di una vasta area del bacino del fiume
Azzurro, il più lungo fiume dell’Asia.
Con voli diretti dall’Italia (China Southern Airline da
Roma) o facilmente raggiungibile via Hong Kong (con Cathay Pacific Airline), la
città più popolosa della Cina centrale diventa da domani una porta di ingresso
delle eccellenze del made in Italy. Sono rappresentati i più importanti
distretti produttivi italiani dei settori moda, dal calzaturiero all’abbigliamento,
e dell’artigianato eno-gastronomico.
La piattaforma di trading commerciale di Wuhan dedicata al
made in Italy – che potrebbe essere replicata in altre 15 città cinesi –
rientra nell’ambito del progetto “Rethink retail” che Unimpresa sta portando
avanti e che vede la Cina come primo Paese interlocutore. L’iniziativa relativa
alla commercity di Wuhan è dedicata in particolare ai settori agroalimentare,
moda, accessori e tutto il design italiano. Obiettivo è promuovere e
valorizzare le eccellenze imprenditoriali e produttive italiane, per sostenere
il loro percorso di crescita e di posizionamento nelle grandi strutture
dedicate alla vendita al dettaglio in ambito internazionale.
Sinotrans è una società di logistica a partecipazione
dello stato e il progetto di Wuhan è supportato dalla volontà della Direzione
centrale delle dogane di Pechino, di sperimentare un modello di importazione
diretta di beni esteri al fine di regolamentare, attraverso piattaforme di
trading come quella di Wuhan, l’ingresso dei prodotti esteri nel rispetto delle
regole.
L’iniziativa garantisce risultati commerciali considerevoli
per le aziende produttrici coinvolte, in quanto si tratta della creazione di
una “filiera corta” tra produttore (in questo caso di made in Italy) e
consumatore cinese. Per i prodotti italiani, inoltre, ci sarà un’importante
riconoscimento con un certificato di origine garantito dalla Dogana cinese, un
elemento capace di dare discontinuità al commercio illegale e di bloccare la
diffusione di marchi falsi.
Grandi vantaggi economici per l’export di prodotti made in
Italy. Ciò perché il funzionamento della piattaforma di trading commerciale si
basa sul meccanismo delle free trade zone, aree speciali o “zone franche”
all’interno delle quali esistono una serie di benefici sia per quanto riguarda
i dazi doganali sia per quanto riguarda il pagamento dell’imposta sul valore
aggiunto (Iva), che vengono pagati solo dopo l’uscita dei prodotti e con
pagamenti dilazionati. Unimpresa assicurerà assistenza e supporto alle PMI
italiane su vari fronti, dal marketing alle tecniche di vendita, dalla
logistica agli aspetti economico-fiscali e contrattuali.
L’iniziativa prende le mosse sui dati economici e
demografici, che vedono l’economia correre sotto la Muraglia: in Cina vivono
1,3 miliardi di persone e si tratta di un mercato in crescita costante. I
consumi in aumento rappresentano un potenziale assai rilevante di sviluppo: il
ritmo di crescita delle vendite è superiore al 10% da anni e le movimentazioni
di denaro si aggirano sui 1.000 miliardi di dollari l’anno. Il piano prevede
anche lo sviluppo di un progetto di e-commerce sui siti cinesi, finora affollati
da prodotti illegali che transitano attraverso Honk Hong con una importazione
parallela incontrollata dalle autorità locali.
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