Dagli scaffali sono spariti prodotti per un valore
complessivo di 2,95 miliardi in Italia nel 2015, con gli alimentari e le
bevande che si classificano come gli obiettivi prescelti. E’ quanto rileva la
Coldiretti che nel tracciare il bilancio sottolinea che ad essere presi di mira
sono principalmente prodotti di piccole dimensioni e facili da nascondere,
sulla base del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail.
Anche se si evidenzia per l’Italia uno storico calo del 5%
dovuto all’effetto congiunto della leggera ripresa economica e del
rafforzamento dei sistemi di controllo, la categoria merceologica maggiormente
colpita è - sottolinea la Coldiretti - l’alimentare, con vini e liquori in
testa alla classifica, seguiti da formaggi come Grana Padano e Parmigiano
Reggiano e la carne fresca o trasformata. Sono peraltro - continua la
Coldiretti - i formati già porzionati o confezioni di dimensioni ridotte quelle
piu’ apprezzati ma crescono anche i furti dei preaffettati e dei
pregrattugiati. A seguire gli accessori moda, calzature ed abbigliamento
sportivo, i prodotti per il benessere e la salute dove, ai primi posti troviamo
lamette, cosmetici e profumi e, l’alta tecnologia dove i prodotti più a rischio
sono accessori per cellulari, iphone, smartphone, ipad e tablet. Infine nel
bricolage gli attrezzi elettrici, le batterie ed i cavi sono in cima alla
classifica dei prodotti più rubati.
Il furto di prodotti alimentari nei supermercati è favorito
dal fatto che - segnala la Coldiretti - la maggior parte dei prodotti esposti
non è protetta (molto spesso soltanto le bottiglie di vini e spumanti di
maggior pregio ad avere una capsula antifurto simile a quella dei capi di
abbigliamento nei grandi magazzini) anche se i commercianti stanno sempre più
rivolgendo la loro attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la
sicurezza delle merci. In Italia si stima che la spesa complessiva per la
prevenzione e la difesa dei furti effettuata dai supermercati sia pari a 2,42
miliardi, un valore molto vicino a quello del danno subito di 2,95 miliardi.
A sparire - precisa la Coldiretti - è circa l’1,01% del
fatturato dei supermercati che operano in Italia con quasi il 70% delle
"differenze inventariali" che è dovuta ai furti, di cui il 45% da
parte dei clienti, il 23% dei dipendenti disonesti, seguiti dagli errori
amministrativi, che si assestano al 19% e dalle frodi dei fornitori per un 13%.
L’Italia tuttavia non è tra i paesi piu’ colpiti dai furti
che sono ancora piu' rilevanti nell’America Latina che ha registrato la
percentuale più alta pari a 1,55%, seguita da Nord America (1,27%), Asia
Pacifico (1,17%) ed Europa (1,05%) in coda. I Paesi che presentano le
percentuali più alte - conclude la Coldiretti - sono in particolare il Messico
(1,68%), i Paesi Bassi (1,48%) e la Finlandia (1,38%), mentre le nazioni che
hanno registrato i tassi più bassi sono Norvegia (0,75%), Svizzera (0,76%) e
Francia (0,81%).
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