Un ulteriore segnale delle difficoltà della ripresa italiana
ad avviarsi su un sentiero di crescita più sostenuto rispetto ai ritmi attuali ed
idoneo al recupero, in tempi rapidi, di quanto perso negli ultimi anni.
Se da un lato la modesta crescita registrata rispetto ad
ottobre (+0,3%) indica un lieve miglioramento nei confronti del bimestre
precedente, dato in linea con quanto rilevato dall'ICC, il calo riscontrato
rispetto all'analogo mese del 2014 è un elemento che desta qualche
preoccupazione, in quanto coinvolge molti segmenti di consumo. E' il commento
dell'Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat di oggi.
Ad integrare il quadro di luci ed ombre - continua la nota - che sembra interessare in questa fase la
domanda delle famiglie vi sono gli andamenti per tipologia distributiva. Il
miglioramento registrato dalle vendite presso le piccole superfici, tendenza in
atto da alcuni mesi, si è confrontato con un calo degli acquisti presso le
imprese di maggiori dimensioni ad indicare come il valore complessivo della
domanda stenti a crescere in misura significativa.
Segnali confortanti per le prospettive future -
conclude l'Ufficio Studi - sembrano, comunque, emergere dai dati sugli
ordinativi di novembre, che mostrano un deciso miglioramento sul versante
interno, sia in termini congiunturali che tendenziali, portando ad ipotizzare
un inizio di 2016 più positivo.
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