Le piccole botteghe alimentari sono gli unici esercizi
commerciali a fare registrare un calo delle vendite (-0,5%) mentre all’opposto
sono i discount alimentari a far segnare con un +3,5% l’aumento piu’ rilevante.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul
commercio al dettaglio dell’Istat relativi ai primi undici mesi dell’anno dove
l’aumento del comparto alimentare è stato dell’1,7%, piu’ del doppio della
media (-0,8%). La tendenza positiva dell’alimentare è confermata anche i dati
Istat sul fatturato industriale a novembre che crescono del 2% anche per
l’effetto ella domanda di vino e cibo Made in Italy sulle tavole del Natale in
Italia ed all’estero. A cambiare profondamente nel dettaglio alimentare italiano
nel 2015 - sottolinea la Coldiretti - sono stati i luoghi dove gli italiani fanno la spesa con
la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare
prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere
anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente
mentre il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina
– sottolinea la Coldiretti - evidenti effetti negativi legati alla riduzione
dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale,
dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei
centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata
peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di
Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che -
conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della storia, della cultura e
della vivibilità dei centri urbani.
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