Prezzi alimentari crescono sei volte la media ma nei campi
è crisi
A pesare sul carrello della spesa sono soprattutto i prezzi
della verdura che crescono del 16,3 per cento a ottobre e contribuiscono a far
salire l’inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari che sono cresciuti
dell’1,8 per cento, sei volte la media generale dello 0,3 per cento. E’ quanto
emerge da una analisi della Coldiretti che sottolinea che nei campi i compensi
corrisposti agli agricoltori non coprono ormai neppure i costi di produzione,
per molti prodotti, sulla base dei dati Istat. Un trend di crescita sulle
tavole che - denuncia Coldiretti - non si trasferisce però agli agricoltori ai
quali sono riconosciuti compensi inadeguati, dal latte alla carne. Tra gli
alimentari aumenta su base annua anche l’olio d’oliva (+9,4%) che è – continua
la Coldiretti – una componente fondamentale della dieta mediterranea. A far
registrare rincari ci sono anche i molluschi freschi (+4,6%), la frutta fresca
(+5,8%) e il prezzo del pesce fresco di mare di pescata diminuisce (+2,4%). A
incidere sull’inflazione è certamente l’aumento della spesa delle famiglie
italiane in alimenti e bevande che ha invertito la rotta e torna ad aumentare
dopo sette anni di riduzione consecutiva e si prevede a fine anno uno 0,3 per
cento di crescita cumulata nei dodici mesi, secondo le elaborazioni Coldiretti
sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015. La spesa alimentare
- spiega la Coldiretti - è uno speciale indicatore dello stato dell’economia
nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie, dopo
l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il cambiamento -
conclude la Coldiretti - deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una
adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di
sotto dei costi di produzione.
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