Si è svolto a Roma l’evento conclusivo dell’edizione
italiana 2014-2015, promossa da Eu-Osha e col coordinamento dell’Inail in
qualità di focal point nazionale. Il direttore centrale Prevenzione
dell’Istituto, Ester Rotoli: “Un percorso all’insegna della cooperazione, della
condivisione e della partecipazione”
ROMA – Sono state le imprese e le organizzazioni che hanno
partecipato al concorso “Premio europeo per le buone pratiche” le protagoniste
al centro dell’evento di chiusura della campagna nazionale 2014-2015 “Insieme
per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato”, organizzata da
Eu-Osha, ieri, a Roma, presso Villa Malta. Nel corso della giornata è stata
presentata una disamina approfondita sulle 22 buone pratiche promosse dai 17 soggetti
che hanno aderito all’iniziativa, terminata con la consegna di una speciale
targa di riconoscimento.
Rotoli: “Un
patrimonio a disposizione di tutti gli operatori della prevenzione”.
Ad aprire i lavori sono stati Ester Rotoli, direttore
centrale Prevenzione Inail e manager Focal point Italia Eu-Osha, e Paolo
Onelli, responsabile della direzione generale Tutela delle condizioni di lavoro
e relazioni industriali del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Particolarmente soddisfacente è il bilancio fatto dall’Inail, in qualità di
Focal point Italia Eu-Osha – ha valutato Rotoli – “per una campagna condotta
all’insegna della cooperazione, della condivisione e della partecipazione che
mette adesso a disposizione un patrimonio di buone pratiche di essenziale
riferimento per tutti quanti vogliono affrontare la gestione dello stress
lavoro correlato”.
L’operatività delle
esperienze sul campo l’elemento qualificante dei progetti.
Inaugurata
dall’Inail a Firenze, il 18 giugno 2014, la campagna nazionale ha visto
l’Istituto coinvolgere – attraverso un impegnativo progetto di partnership –
una platea di autorevoli soggetti delle istituzioni, del mondo associativo e
delle imprese in un articolato percorso di eventi, iniziative e attività di
prevenzione. Il risultato di due anni di lavoro intenso ha dato vita, così, ad
una pluralità di strategie e di approcci multidisciplinari per la gestione
dello stress lavoro correlato – ha sottolineato Onelli – “dove le esperienze
sul campo, e la loro concreta operatività, si affermano come elementi
essenziali e qualificanti”.
Un complesso di 22
interventi di alto livello qualitativo.
Le buone pratiche sono state successivamente illustrate nel
corso di quattro sessioni moderate, rispettivamente, da Fabiola Leuzzi, di
Confindustria, da Marco Lupi, della Uil – in rappresentanza anche di Cisl e
Cigl –, da Fulvio D’Orsi, del Coordinamento tecnico interregionale, e da Paolo
Rossi, per il ministero della Salute. L’insieme delle strategie messe in atto,
illustrate da rappresentanti dei 17 soggetti realizzatori, ha definito, così,
un panorama di progetti di alto livello qualitativo che ha coinvolto un’area
davvero articolata di ambiti di intervento: dalla formazione
all’organizzazione, dalla comunicazione/informazione ai codici etici, dai
sistemi premianti ai focus group ai programmi di benefici socio-assistenziali.
Generare
consapevolezza sul fenomeno all’interno delle aziende e tra i lavoratori.
Selezionati sulla base di criteri rigorosi – quali la
pertinenza, la completezza, l’originalità, la partecipazione dei lavoratori,
l’efficacia dei risultati e la trasferibilità – le buone pratiche italiane si
sono distinte per l’alto valore progettuale e per l’efficacia dei risultati
raggiunti: sia per quanto riguarda la concreta gestione dello stress lavoro
correlato sia, in particolare, per avere promosso una forte consapevolezza
all’interno delle aziende, delle organizzazioni e tra i lavoratori nei
confronti di un fenomeno per sua natura insidioso e che, tuttavia, attualmente
rappresenta in Europa la seconda causa più frequente dei problemi di salute
lavoro-correlati (si stima che lo stress lavoro correlato sia il motivo
all’origine di più della metà dei giorni di assenza a lavoro per malattia).
La prossima campagna
sarà su sostenibilità e invecchiamento attivo.
Sottolineando lo sforzo comune profuso da tutti gli attori
istituzionali e dalle parti sociali – e, insieme, il contributo delle aziende e
l’importante adesione dei lavoratori – Rotoli ha evidenziato come la cooperazione,
la condivisione e la partecipazione – principi necessari per la garanzia di
un’autentica consultazione e di un ascolto reale – siano i “pilastri”
essenziali non solo per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro ma,
più in generale, per la garanzia di dignità, uguaglianza e libertà
dell’individuo. “Si tratta di un insieme di valori che, tutti insieme, portano
a un’ulteriore dimensione imprescindibile: quella della sostenibilità – ha
concluso il direttore centrale Prevenzione dell’Inail – Proprio quella
sostenibilità che, insieme al principio dell’invecchiamento attivo, sarà al
centro della prossima campagna biennale Eu-Osha, che si svilupperà a partire
dalla prossima primavera 2016 e per tutto il 2017”.
L’assegnazione dei
riconoscimenti ai partecipanti al premio.
L’evento si è concluso con l’assegnazione dei riconoscimenti
ai partecipanti al “Premio europeo per le buone pratiche”. A ricevere la targa
sono stati: RS Components; Enel; Tarkett; Hera; Cofely; Futura; Sediin/Aifos;
Ufficio scolastico regionale per la Basilicata; Nursing Up; Aubay; Adidas;
ministero Affari esteri e cooperazione internazionale; Azienda sanitaria Usl
Umbria 1; Unisalento; ministero Sviluppo economico/ministero Beni e affari
culturali e turismo; Regione del Veneto – Sezione Prevenzione e sanità
pubblica; Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa friulana.
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