Commercio, Confesercenti: continua timida ripresa, ma è a
due velocità. Nel 2015 per GDO +2 miliardi di euro di vendite, -200 milioni per
i negozi
Il Presidente Vivoli: “Liberalizzazioni schiacciano PMI,
quest’anno ne sono sparite già seimila. Presenteremo pacchetto per fermare
desertificazione attività commerciali nelle città”
“La ripresa dei consumi, seppure modesta, è un dato di
fatto. Ma ormai l’Italia del commercio, quella che vive di mercato interno e
che spera in una ripresa più decisa, viaggia a due velocità. Le piccole
superfici, infatti, continuano a perdere terreno sul fronte delle vendite e la
forbice con le grandi si allarga sempre di più. Nei primi otto mesi dell’anno,
rispetto al 2014, la GDO ha recuperato quasi 2 miliardi di euro di vendite,
mentre la distribuzione tradizionale ha perso altri 200 milioni”.
Così il Presidente di Confesercenti Massimo Vivoli sui dati
relativi alle vendite al dettaglio diffuse dall’Istat.
“Da un lato c’è la GDO, che ha agganciato la ripresa dei
consumi; dall’altro i negozi, che purtroppo continuano ancora ad arrancare. Ad
agosto le imprese del commercio con meno di 5 addetti registrano ancora
risultati negativi, con un calo delle vendite sull’anno intorno al 2%. E non
poteva che essere così: il gap tra GDO e negozi è infatti il frutto di una
politica economica che, negli ultimi anni, ha favorito soprattutto le grandi
imprese. A partire dalla liberalizzazione degli orari, che ha permesso alla
grande distribuzione di erodere quote sempre maggiori di mercato alla
distribuzione tradizionale. Un ‘trasferimento’ che abbiamo più volte denunciato
e che, con la ripartenza dei consumi, appare sempre più grave. Anche i provvedimenti
adottati in materia di lavoro e in materia fiscale dall’ultima legge di
stabilità premiano principalmente le imprese più strutturate. C’è bisogno di un
cambio di passo: serve urgentemente maggiore sostegno alle imprese, soprattutto
a quelle che svolgono attività di vicinato. Negozi e botteghe continuano a
chiudere: nei primi otto mesi di quest’anno ne sono spariti oltre 6mila. Per
questo proporremo un “Pacchetto Commercio”, da inserire nella manovra, per
contrastare la desertificazione di locali commerciali e pubblici esercizi che
continua ad avanzare nelle nostre città. La rivitalizzazione del commercio
nelle città va sostenuta prevedendo per i negozi che apriranno nelle zone
degradate una fiscalità premiale”.
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