Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli,
"dal rapporto emergono due Italie: una che riparte, quella degli
ottimisti, delle famiglie che tornano a spendere in particolare in beni
durevoli, come auto, mobili, elettrodomestici. L'altra Italia è quella delle
famiglie e delle piccole imprese che non hanno ancora toccato con mano la
ripresa".
"Dal rapporto emergono due Italie: una che riparte,
quella degli ottimisti, delle famiglie che tornano a spendere in particolare in
beni durevoli, come auto, mobili, elettrodomestici. L'altra Italia è quella
delle famiglie e delle piccole imprese che non hanno ancora toccato con mano la
ripresa e che soprattutto nel Mezzogiorno non riescono a coprire tutte le spese
con il proprio reddito né a effettuare nuovi investimenti". Così il
presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato i risultati della
ricerca aggiungendo che è per questo che "il Governo deve finalmente tagliare
con più coraggio e determinazione la spesa pubblica improduttiva liberando così
le risorse necessarie per una riduzione generalizzata delle aliquote
Irpef. Perché fino a quando non
perderemo il triste primato di una pressione fiscale tra le più alte al mondo,
non ci sarà vera crescita". Sangalli ha concluso evidenziando che
"nel 2016 il Pil potrebbe anche avvicinarsi al 2% ma a due condizioni
precise: che il Governo riduca con maggiore intensità le tasse su imprese e
famiglie e che la Legge di Stabilità esplichi in pieno i suoi effetti
espansivi".
Nessun commento:
Posta un commento