La Legge di Stabilità presentata dal Governo Renzi ha
confermato le attese dei giorni scorsi. L’ecobonus per le ristrutturazioni e
l’efficienza energetica delle costruzioni italiane è stato prorogato per tutto
il 2016, con incentivi al 50% per i mobili e le ristrutturazioni, al 65% per il
risparmio energetico.
Dopo gli annunci del
Ministro Graziano Delrio e del Presidente della Commissione Ambiente alla
Camera, Ermete Realacci, il tweet di Renzi ha confermato un’iniziativa che nel
2014 ha prodotto più di 28 miliardi di euro di investimenti e 425mila posti di
lavoro. “Va certamente nella direzione da noi auspicata – ha spiegato Stefano
Bastianoni, segretario Anaepa Confartigianato Costruzioni – chiedevamo che la
conferma per il 2016 di questi superbonus perché questa misura va nella
direzione di favorire tre ordini di vantaggi: il primo è un impulso alle imprese
dell’edilizia che, come ormai noto, stanno attraversando un periodo molto
difficile. Il secondo riguarda le famiglie proprietarie di abitazioni che
possono riqualificare il loro bene casa, considerando che l’80% degli italiani
ha una proprietà immobiliare e che, per oltre il 60% dei casi, si tratta di
edilizia che risale agli anni ’60. Il terzo vantaggio è per lo Stato, perché
viene fatto emergere il reddito che, grazie al versamento dell’Iva, porta un
gettito maggiore. E’ una misura, quindi, che avvantaggia tutti e fa anche bene
all’economia italiana”.
Una misura che potrebbe portare innovazione e qualità nelle
costruzioni del nostro Paese, riducendo i consumi, a vantaggio dell’ambiente e
delle tasche degli italiani. Soprattutto, però, nel rinnovo dell’ecobonus, che
viene esteso anche agli edifici pubblici, agli interventi per la bonifica
dell’amianto e all’antisismica, c’è la speranza di un intero settore di uscire
da una crisi economica che ancora turba le imprese italiane. Secondo l’Ufficio
studi di Confartigianato, infatti, le costruzioni hanno fatto registrare un
calo delle attività del 2,4% nei primi 8 mesi del 2015, nonostante il 10,8%
degli italiani sia intenzionato a ristrutturare la propria abitazione.
Il rinnovo degli
incentivi, quindi, potrebbe far incontrare le necessità delle imprese e le
intenzioni dei cittadini. Il limite dell’iniziativa, una volta di più, è
rappresentato dal fatto che sia l’ennesima proroga e non un intervento
strutturale e definitivo.
“Noi chiediamo che la norma venga stabilizzata, un’idea
largamente condivisa dai gruppi politici e dal Governo stesso – ha aggiunto
Bastianoni – questo favorirebbe una maggiore capacità di programmazione e
certezze di lavoro per le imprese”.
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