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venerdì 14 novembre 2014

L’accordo sul Jobs Act salva l’articolo 18

E’ di queste ore la notizia che all’interno del Pd sarebbe stato raggiunto l’accordo sul Jobs Act. A tale proposito, il Premier, Matteo Renzi, ha confermato che le nuove regole  entreranno in vigore il 1° gennaio 2015.

Il prossimo 26 novembre, infatti, il provvedimento arriverà in aula alla Camera e, una volta approvato,  tornerà al Senato in terza lettura.

Ammortizzatori – Il Governo sembra intenzionato ad accogliere la richiesta di aumentare le risorse per gli ammortizzatori sociali  da 2 a 3,4 miliardi, includendo nella somma predetta  i 700 milioni necessari per la Cig in deroga.
Dette  risorse, inoltre, saranno destinate anche al finanziamento  della cassa integrazione e della mobilità in deroga. Ciò, tuttavia, induce il timore che le risorse si esauriscano prima ancora del debutto delle nuove tutele previste in costanza o dopo la perdita del posto di lavoro per una platea più estesa di beneficiari.

Articolo 18 – Sembra definitivamente scongiurato il rischio della soppressione dell’articolo 18, anzi, nel testo della delega dovrebbe essere inserita una norma che estenderà la possibilità di reintegro, oltre che per i recessi discriminatori, anche in alcuni casi di licenziamento disciplinare, mentre, per quelli c.d. economici è previsto un indennizzo monetario certo e crescente in base all'anzianità del dipendente.

Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – Sul pacchetto delle misure previste dal Jobs Act in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è previsto un rafforzamento del sistema di monitoraggio.
Si tratta, in particolare, di disposizione che spaziano dall'estensione dell'indennità di maternità anche alle lavoratrici parasubordinate per le quali non sono stati versati contributi, al credito d'imposta per le donne lavoratrici, sia subordinate che autonome, con figli disabili non autosufficienti.

Revisione dei contratti – Uno degli obiettivi principali della delega  è quello del riordino delle tipologie contrattuali esistenti.
Oltre all’introduzione del contratto unico a tutele crescenti in base all'anzianità di servizio, previsto per  le nuove assunzioni, il Governo punta ad un riduzione delle altre forme contrattuali, a partire dai co.co.pro.

Controlli a distanza - Le nuove regole  sulla disciplina dei controlli a distanza, non prevedono modifiche di notevole entità.
Nonostante l’introduzione di un possibile utilizzo  delle telecamere o altre strumentazioni tecnologiche sui luoghi di lavoro, oggi espressamente vietate dallo Statuto dei Lavoratori, resta inteso che i controlli resteranno limitati ai macchinari.

Mansioni – Il testo attuale dell’articolo 13 dello Statuto dei Lavoratori prevede  che “il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito”.
La delega, invece, attribuisce al legislatore la possibilità di riscrivere la  disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione o ristrutturazione, con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto e della professionalità.

Valerio Pollastrini

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