Continueremo a collaborare per dimostrare la correttezza
dell’intervento italiano
L’Italia continuerà a collaborare con la Commissione europea
per dimostrare la correttezza dei suoi interventi sull’ILVA. Lo ha detto il
ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi commentando oggi la decisione
di Bruxelles di aprire un’indagine per accertare eventuali aiuti di Stato
all’ILVA che ha definito un atto dovuto.
Il ministro Guidi ha definito molto positivo che la
Commissione abbia riconosciuto l’importanza del fatto che, per far fronte
all’emergenza ambientale e alla relativa procedura d’infrazione aperta da anni,
siano necessari interventi governativi con fondi pubblici nel rispetto del
principio “chi inquina paga” in base al quale l’Italia si dovrà poi rivalere
sui responsabili, proprio come ha previsto il Governo con i provvedimenti
sull’ILVA emanati fino ad oggi.
Altrettanto importante è il riconoscimento che l’industria siderurgica
in Europa sta facendo i conti con la sovraccapacità a livello mondiale e con la
forza delle importazioni, sfide alle quali occorre rispondere migliorando la
competitività mondiale del settore nel lungo periodo, anche attraverso il
sostegno alle attività di ricerca e alleviando i costi energetici delle
imprese.
L’impegno del governo italiano, ha detto ancora il ministro,
è proprio teso a superare le preoccupazioni della Commissione con l’obiettivo,
per usare le stesse parole del commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager,
di dare la garanzia di un futuro sostenibile per la produzione siderurgica nel
Tarantino attraverso la cessione delle attività dell’ILVA ad un acquirente che
le metta in conformità con le norme ambientali e le sfrutti a scopi produttivi.
Il ministro ha concluso ricordando il dialogo costante e
costruttivo che si è svolto negli ultimi mesi tra il ministero dello Sviluppo
economico e la Commissione europea dicendosi sicura che la collaborazione tra Roma
e Bruxelles sul caso ILVA potrà proseguire in modo positivo alla luce
dell’importanza che lo stabilimento di Taranto rappresenta per la tutela della
salute degli abitanti di Taranto e dei lavoratori, oltre che per la difesa dei
12 mila posti di lavoro dello stabilimento e per il ruolo essenziale che
l’acciaio ricopre per tutta la filiera industriale italiana.
Nessun commento:
Posta un commento