Spesa record in Italia per il gelato che nel 2015 raggiunge
i 2,5 miliardi anche sotto la spinta dell’’anno piu’ caldo di sempre con una
temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento che ha cambiato il
menu degli italiani anche con consumi piu’ elevati di frutta e bevande. E’
quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nonostante l'estate si
confermi la stagione privilegiata per il consumo di coni e coppette si è
verificata una decisa tendenza alla destagionalizzazione anche per le alte
temperature fatte segnare nei mesi autunnali, in occasione della 37^ edizione
del salone internazionale di gelateria, pasticceria e panificazione artigianali
" Sigep " a Rimini. Sul mercato nazionale – sottolinea la Coldiretti
- i consumi sono aumentati attorno ai 6 chilogrammi pro capite, pari a circa
380mila tonnellate ma in espansione è l'export con ottime prospettive non solo
in ambito europeo, ma anche in America e Asia, anche grazie all’appuntamento
dell’Expo. Sono circa 40mila le gelaterie in Italia dove - precisa la
Coldiretti - si stima lavorino oltre 150mila addetti ma rilevante è anche
l’impatto sull’indotto con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di
zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di materie prime. Va per questo
sottolineata - precisa la Coldiretti - l’importanza della frutta e del latte
freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di
prevalere surrogati di bassa qualità. Da segnalare negli ultimi in boom in
Italia delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima
dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di
capra fino alla bufala. Nelle agrigelaterie - continua la Coldiretti - è
particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta,
che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da
prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano
energia ed inquinano l'ambiente. Una risposta alla ricerca di genuinità nel
consumo di gelato che - sostiene la Coldiretti - è dimostrata dal fatto che tra
le ultime tendenze si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad
esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da
prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la
creatività nella scelta degli
ingredienti che valorizza i primati di varietà e qualita’ della produzione
agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono
anche - continua la Coldiretti - le gelaterie tradizionali che si riforniscono
dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal
marchio “Campagna Amica nel gelato”, che vanno dall’albicocca e Albana di
Romagna alle more di gelso nero, dalle pesche di Montelabbate fino al
fiordilatte di capra o allo squacquerone. In epoca moderna – conclude la
Coldiretti - la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella
corte medicea di Firenze con l'introduzione stabile di sorbetti e cremolati
nell'ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export' in
Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra
americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie
all'imprenditore genovese Giovanni Bosio.
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