"La notizia è che il mercato del lavoro è ancora
instabile: calano gli occupati, le nuove assunzioni restano prevalentemente a
scadenza, crescono gli inattivi, e a fronte di una diminuzione complessiva
della disoccupazione aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali. Insomma,
più che una macchina da corsa il Jobs Act si conferma un'utilitaria che ha
bisogno di molta manutenzione". Così Serena Sorrentino, segretaria
confederale della Cgil, commenta i dati provvisori dell'Istat sugli occupati e
disoccupati di settembre.
"Innanzitutto - spiega più nel dettaglio Sorrentino -
il calo del tasso di disoccupazione è un dato che deve essere messo in
relazione a quelli sul ricorso agli ammortizzatori sociali: se la
disoccupazione a settembre scende di 0,1 punti percentuali su agosto, nello
stesso mese la cassa integrazione ha registrato un + 54%, non proprio una
partenza in quinta. Altra nota dolente, gli inattivi sono 53 mila in più
rispetto ad agosto, con un incremento maggiore per le donne, che restano le più
penalizzate".
"Dalle elaborazioni provvisorie dell'Istat - continua
la segretaria confederale Cgil - emerge poi che gli occupati diminuiscono di 36
mila unità sul mese, un calo che riguarda sia i dipendenti che gli indipendenti
e che coinvolge tutte le tipologie contrattuali, con un crollo più marcato dei
tempi indeterminati. E se mettiamo da parte annunci trionfalistici, vediamo che
le nuove assunzioni sono per il 70% a termine".
"Insomma, di notizie eclatanti che permettano di dire
'è la volta buona', non ne vediamo. Il Jobs Act - conclude Sorrentino - non è
una macchina da corsa ma un'utilitaria, che ha bisogno di molta e accurata
manutenzione, per questo il governo dovrebbe cambiare il meccanismo di
incentivi previsto dalla legge di stabilità legandolo all'occupazione
aggiuntiva stabile e all'innovazione invece di elargire soldi a pioggia alle
imprese".
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