Secondo l'Istat a ottobre l'indice del clima di fiducia dei
consumatori aumenta a 116,9 da 113 del mese precedente: è il dato più alto dal
febbraio del 2002. L'indice del clima di fiducia delle imprese passa a 107,5 da
106,1 di settembre, mai così bene dal 2007. In forte crescita la fiducia del
commercio al dettaglio.
Migliora la fiducia di consumatori e imprese. Secondo la
rilevazione dell' Istat l' indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta
a ottobre a 116,9 da 113 del mese precedente. L'indice composito del clima di
fiducia delle imprese italiane sale passando a 107,5 da 106,1 di settembre. L'
Istat rileva che tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori
aumentano, con un incremento più marcato per quella economica (a 153 da 143,9)
e più lieve per quella personale (a 103,9 da 103,6), quella corrente (a 109,3
da 108,0) e quella futura (a 127,1 da 122,3). Migliorano le stime sia dei
giudizi sia delle attese sull' attuale situazione economica del Paese (a -32 da
-46 e a 27 da 15, i rispettivi saldi). I giudizi sui prezzi relativi ai passati
12 mesi restano al livello dello scorso mese (a -19 il saldo). Il saldo
relativo alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi passa a -23 da -18.
Diminuiscono le attese di disoccupazione (a -2 da 6). Riguardo le imprese,
cresce il clima di fiducia dei servizi di mercato (a 113,1 da 112,2), quello
della manifattura (a 105,9 da 104,4) e quello del commercio al dettaglio (a
116,6 da 109,2), ma scende quello delle costruzioni (a 119,8 da 123,3). Nelle
imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -9 da -11 il
saldo) sia le attese sulla produzione (a 14 da 12), invece i giudizi sulle
scorte rimangono stabili (a 3). Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli
ordini e/o piani di costruzione (a -35 da -30, il saldo) mentre le attese sull'
occupazione rimangono stabili a -7. Nelle imprese dei servizi migliorano le
attese sull' andamento generale dell' economia, il cui saldo sale a 27 da 17;
si riducono, invece, sia i giudizi sia le attese sul livello degli ordini (a 7
da 9 e a 4 da 9, i rispettivi saldi). Nel commercio al dettaglio migliorano sia
i giudizi sulle vendite correnti (a 24 da 16), sia le attese sulle vendite
future (a 41 da 29) e in diminuzione sono giudicate le giacenze di magazzino (a
7 da 10).
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