Dichiarazione
della Sottosegretaria Teresa Bellanova
"Rendere i diritti realmente esigibili,
per fare in modo che le nostre leggi sulla maternità – che io considero molto
avanzata – non restino un manifesto di buone intenzioni". Così la
Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova a margine della presentazione della
video inchiesta "Maternità: una libera scelta? Un paese per donne e
uomini", promossa dal Gruppo PD alla Camera.
"Le
lavoratrici che si allontanano dal lavoro per diventare madri, spesso trovano
al loro rientro una carriera ridimensionata, a volte il lavoro non lo ritrovano
più. A volte rientrano, ma poco dopo sono obbligate a lasciare perché è
impossibile tenere insieme lavoro e famiglia. Rendere esigibili i diritti
significa mettere a loro disposizione strumenti efficaci – e risorse – perché
la conciliazione diventi un diritto acquisito, entri a far parte integrante
delle politiche aziendali, diventi elemento essenziale della nostra cultura del
lavoro.
Parlo,
in concreto, delle misure contenute del decreto attuativo sulla conciliazione
appena pubblicato in G.U., che porta da 3 a 6 anni del figlio la possibilità di
usufruire del congedo parentale retribuito al 30% e da 8 a 12 quello non
retribuito, e la astensione obbligatoria per le lavoratrici autonome da tre a 5
mesi; parlo del congedo di tre mesi per le donne vittime di violenza. Ma anche
della norma che vieta le dimissioni in bianco, con un meccanismo molto semplice
e con la possibilità di ripensamento entro 8 giorni da parte della lavoratrice
che si dimette.
Le
risorse, infine. Mi limito a citarne una, importante, della quale aziende e
sindacati devono rendersi consapevoli per poterla sfruttare al meglio: nel
triennio 2016-2018, il 10% del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi
per incentivare la contrattazione di secondo livello è destinato alla
promozione della conciliazione tra lavoro e vita privata. Circa 38 milioni nel
2016 e 36 milioni nel 2017.
"Dobbiamo
insistere – conclude Bellanova - affinché il dibattito sul lavoro non si fermi
alla denuncia ma vada avanti sul terreno della sperimentazione e della proposta
concreta. Per questo faccio appello anche agli operatori dell'informazione
perché ci sostengano nel lavoro di diffusione tra le persone di misure
importanti ma a volte poco sfruttate, semplicemente perché sconosciute a chi
dovrebbe beneficiarne. Soltanto così riusciamo a dare una risposta, attesa
ormai da troppi decenni dalle donne e dagli uomini di questo Paese, alle
questioni della conciliazione e della tutela della maternità e della paternità,
provando allo stesso tempo a rendere l'Italia un paese più moderno".
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