“Giungono segnali
contraddittori dagli odierni rilevamenti Istat rispetto all’occupazione su
dicembre 2015. E' la conferma che la fase di vera ripresa non è ancora stabile
nel nostro paese ". Lo sottolinea il Segretario Confederale della Cisl,
Gigi Petteni,. commentando i dati Istat di oggi sull’andamento occupazionale.
" C'è purtroppo una lieve crescita della disoccupazione
che dopo un 2015 all’insegna di un calo lieve ma continuo, ha fatto registrare
un +0,1% passando dal 11,3% di novembre all’11,4%, mentre rimane invariato il
tasso di occupazione. Ancora decisamente positivo comunque è il segnale per
quanto riguarda la disoccupazione rispetto all’anno precedente, dove invece il
calo è stato dello 0,9% con un totale (sempre nell’anno) di 254mila disoccupati
in meno e 109mila persone al lavoro in più.
“Per la prima volta cominciano ad esserci risultati
decisamente importanti anche nel tasso di disoccupazione giovanile che ora è
sceso al 37,9%, il risultato migliore degli ultimi tre anni. Per tornare ad un
dato più positivo bisogna infatti tornare ad ottobre 2012. Il lievissimo calo
degli occupati nell’ultimo mese fra l’altro, corrisponde al differenziale tra
il calo dei lavoratori autonomi (-54.000) e la crescita dei dipendenti a tempo
indeterminato (+31.000). Cresce anche il numero delle persone in cerca di
occupazione (+18.000 un +0,6% su novembre) e cala il numero degli inattivi
seppur lievemente (-0,1%) grazie quasi esclusivamente alla componente
maschile".
"Rimane il problema dei voucher, un aspetto su cui ora
è necessario aprire una lente d’ingrandimento - conclude Petteni - perché possa
essere governato e non sfoci in una forma di precariato difficilmente
controllabile. E’ importante che su questo strumento, oltre alle attenzioni del
caso, s' intervenga per una rapida riforma a vantaggio della regolarità e della
trasparenza. E’ importante infatti vigilare sulla regolarità e sulla
trasparenza, in una parola sulla qualità del lavoro. Ma permane anche un problema
di quantità, perché siamo ancora molto lontano dai livelli occupazionali
pre-crisi e la ripresa economica è poco tonica, perchè nell’ultimo trimestre la
tendenza dell’occupazione è stata meno favorevole rispetto all’estate. E’ forte
l’esigenza che il Paese sappia cogliere i timidi segnali di ripresa, derivanti
per ora esclusivamente da fattori esterni alla nostra economia, mettendo in
moto anche le energie interne, con un confronto con e tra le parti sociali per
fare del lavoro e dell’impresa leve importanti per un salto di qualità verso
l’innovazione lo sviluppo.
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