Calo prezzi imputabile alla componente energetica
Il nuovo calo rilevato dai prezzi al consumo nel mese di
gennaio (-0,2% rispetto a dicembre), che mantiene l'inflazione su base annua
prossima a zero, è imputabile, come per il dato di dicembre, quasi
esclusivamente alla componente energetica a cui si è associata una evoluzione
negativa dei prezzi degli alimentari freschi. E' il commento dell'Ufficio Studi
Confcommercio alle rilevazioni sull'inflazione diffuse oggi dall'Istat
La componente di fondo - continua la nota - che indica, al
netto di questi elementi volatili, le reali tensioni inflazionistiche insite
nel sistema, registra, infatti, un contenuto aumento, attenuando le
preoccupazioni di un ritorno verso la deflazione.
D'altra parte, per
molti beni e servizi le dinamiche dei prezzi sembrano orientate a un moderato
aumento sebbene le previsioni della variazione dei prezzi per la media del 2016
debbano essere oggi riviste al ribasso, collocandosi ben al di sotto del punto
percentuale.
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