Studio dell’associazione: raddoppiata la spesa low cost,
tutti alla ricerca di sconti e promozioni. Italiani leggono solo volantini alla
caccia del prezzo più basso.
Gli italiani inseguono sempre di più risparmi e
promozioni: la crisi ha spinto anche nel 2015 la spesa low cost. Più di 6 famiglie
su 10 hanno provato almeno una volta i discount tra gennaio e dicembre dello
scorso anno confermando una tendenza cresciuta con la recessione e
consolidatasi tra il 2012 e il 2014. La recessione ha ormai radicalmente
alterato le abitudini al supermercato: il 68,9% degli italiani fa economia e
così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati,
tra gennaio e agosto, gli acquisti di offerte speciali. Aumentano le persone
che fanno shopping “per mangiare” nei negozi “a basso costo”. Dagli alimenti
alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento, gli sconti fanno
gola a tutti e sono la risposta fai-da-te delle persone alla crisi. Questo il
risultato di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, che ha condotto un’analisi
a campione tra i 18mila esercizi commerciali associati. L’analisi conferma i
risultati delle precedenti rilevazioni che avevano fatto emergere una
crescente tendenza delle famiglie a risparmiare con gli acquisti.
Nel carrello della spesa degli italiani, secondo quanto
emerge dalla ricerca di Unimpresa, finiscono con sempre maggiore frequenza
rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli
con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino
ufficiale. Gli acquisti low cost nel 2015 sono cresciuti del 53% in termini di
volumi. Lo studio conferma e mette in luce, dunque, una tendenza in atto da
tempo, peraltro già rilevata negli ultimi anni dall’associazione. Confermato il
dato più rilevante, secondo cui l’attenzione alle offerte speciali porta i
consumatori a fare una vera e propria “incetta” di beni a basso costo: i
cittadini sono diventati super esperti dei volantini, puntano le promozioni e
nelle buste della spesa finisce solo quanto è proposto in offerta, mentre
restano sugli scaffali dei supermercati e dei piccoli negozi su strada tutti
gli altri prodotti. Obiettivo che si raggiunge soprattutto con la lettura ormai
quotidiana di volantini: gli italiani li leggono sempre di più alla ricerca di
sconti e prezzi bassi. E lo stanno facendo anche in questi giorni per gli
acquisti in vista del cenone e del pranzo di Natale: è prevedibile un sensibile
incremento.
Tutto ciò, però, ha inevitabili conseguenze negative sui
ricavi degli esercenti: secondo prime stime l’impatto sui conti potrebbe
arrivare ad avere un’incidenza negativa del 65-70%. Elemento che aggraverebbe
un quadro già profondamente depresso: del resto, nel 2015 i consumi hanno dato
segnali di ripresa, ma l’inflazione, complice anche le scelte d’acquisto delle
famiglie, è calata allo 0,1%. Nel 2016 questo trend non dovrebbe cambiare
radicalmente. I dati del sondaggio Unimpresa indicano che i piccoli negozi
sono sempre meno frequentati (-6,5%) e il trend è negativo anche per i
supermercati (-2,1%); solo i discount segnano una tendenza positiva (+4,8%).
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