La Presidente Cristina Giussani scrive ai componenti della
X^ Commissione del Senato: abolizione regolamentazione su sconti e promozioni
favore a grande distribuzione e giganti e-commerce
“L’abrogazione della Legge Levi, che regolamenta sconti e
promozioni sui libri, metterebbe in ginocchio l’intero comparto delle librerie
indipendenti e di catena, che non avrebbero la forza economica di controbattere
alla concorrenza dei gruppi della grande distribuzione del commercio
elettronico, e che sarebbero destinate a chiudere”.
A scriverlo, in una lettera indirizzata ai componenti della
X^ Commissione del Senato, è Cristina Giussani, Presidente del SIL, Sindacato
Italiano Librai Confesercenti, commentando l’eventualità che all’interno del
DDL Concorrenza venga inserita una norma per l’abrogazione di questa Legge.
Un grido d’allarme
del SIL che sottolinea come senza la Levi “grandi gruppi commerciali e potenti
attori dell’e-commerce, come Amazon, avrebbero campo libero. La perdita sul
territorio delle librerie indipendenti impoverirebbe, poi, in maniera
drammatica l’offerta culturale, con conseguente riduzione del numero dei
lettori, per difficoltà di reperimento dei testi. A non essere più garantita,
inoltre, sarebbe la pluralità di voci: i librai indipendenti danno spazio ad
autori ed editori che, per motivi vari, non ne hanno nei centri di grande
distribuzione. La chiusura delle librerie indipendenti avrebbe anche gravi
effetti sul lavoro, producendo diverse migliaia di disoccupati”.
“Noi crediamo – dice Giussani – che una liberalizzazione
finalizzata solo alla diminuzione del prezzo di un prodotto abbassi la qualità
del prodotto o di un servizio e che questo tipo di approccio sia deleterio per
l’economia. La speculazione e la crisi ci stanno consegnando città svuotate dei
negozi e delle attività artigianali, con vie che diventano poco accoglienti,
sporche e meno sicure. Siamo convinti – conclude il Presidente di SIL – che,
mettendo in condizione i piccoli e micro imprenditori di competere ad armi pari
con i grandi gruppi commerciali, potremo garantire ai nostri concittadini
servizi di qualità a prezzi contenuti, città accoglienti e ricche di iniziative
culturali. Fare il libraio è un mestiere difficile, con poche soddisfazioni
economiche, fatto, molto spesso, per amore dei libri e della lettura e con il
desiderio di trasmettere questo amore agli altri. Ci piacerebbe che il nostro
Paese valorizzasse la professionalità e la creatività, che altrimenti rischiano
di sbiadire e poi scomparire davanti al semplice valore monetario di ogni
cosa”.
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Leggi la Lettera ai Senatori della X^
Commissione Industria:
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