L’analisi dell’Ufficio Studi e la Direzione Relazioni
Sindacali di Confartigianato sull’alternanza scuola lavoro nella prospettiva
della recente riforma della scuola, definisce il perimetro delle imprese e
degli studenti interessati, e propone un modello che esamina scenari
alternativi di assorbimento degli studenti in alternanza scuola lavoro da parte
delle imprese con dipendenti e degli enti.
Il lavoro evidenzia che nel primo anno di applicazione della
riforma sono interessati all’alternanza scuola lavoro almeno 535.830 studenti
del terzo anno, di cui 53,5% di Istituti tecnici e professionali e il 46,5% dei
Licei. Il sistema produttivo interessato dall’alternanza si impernia sulle
1.561.902 imprese con dipendenti; sono altresì interessati all’alternanza
scuola lavoro 6.095 enti tra 4.588 musei e altri 1.507 enti tra cui Ordini o
collegi professionali, Università e Istituti o enti pubblici di ricerca.
Una simulazione proposta nell’analisi evidenzia che con una
maggiorazione del 30% dell’attuale rapporto tra stagisti/tirocinanti e
dipendenti applicato a imprese con dipendenti ed Enti interessati si
registrerebbe un gap di domanda insoddisfatta di alternanza del 44,0% degli
studenti interessati; tale divario si distribuisce in modo differente sul territorio
e oscilla dal 22,8% del Nord Ovest al 72,4% del Mezzogiorno. Con una
maggiorazione del 50% il gap sarebbe del 35,4%, con il minimo del 10,9% del
Nord Ovest al massimo del 58,1% del Mezzogiorno. Per avere il completo
assorbimento degli studenti interessati da parte di imprese ed Enti pubblici
coinvolti è necessario un rapporto di 65,0 studenti in alternanza ogni 1.000
dipendenti pari a 2,3 volte l’attuale presenza nelle imprese di 28,0
stagisti/tirocinanti ogni 1.000 dipendenti. A parità di rapporto tra studenti
in alternanza e dipendenti è limitato all’1,8% l’apporto potenziale degli Enti
pubblici coinvolti dalla riforma, tra cui ordini e luoghi della cultura.
A pieno regime si avrebbe più di 1 studente in alternanza
ogni 10 dipendenti: con la completa applicazione della riforma vanno in
alternanza i 1.489.170 studenti nel triennio, per cui si rende necessario un
rapporto di 128,4 studenti ogni 1.000 dipendenti di imprese ed enti, ben 4,6
volte l’attuale assorbimento di stagisti e tirocinanti.
In due box di approfondimento viene evidenziato che, in
attesa dei risultati della riforma introdotta nel 2015, in Italia è ancora
scarsa la integrazione tra scuola e lavoro: solo 2,2% under 25 in formazione e
lavoro mentre è il 14,1% in Ue e arriva al 26,4% in Germania. Nel secondo focus
si osserva che il tasso di abbandono prematuro dei percorsi di istruzione dei
giovani tra 18 e 24 anni in Italia si è ridotto, ma nel 2014 rimane al 15,0% di
3,8 punti superiore all’11,2% dell’Ue a 28. In Sicilia, Sardegna e Campania più
di 1 giovane su 5 abbandona prematuramente gli studi.
L’analisi completa con i dati per regione e provincia su
studenti, imprese ed enti interessati nell’Elaborazione Flash “Alternanza
scuola lavoro: alcuni indicatori su studenti, imprese ed enti ospitanti”.
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