La razionalizzazione del sostegno all’editoria dovrebbe
servire a rendere più efficiente il settore. Ma il Disegno di Legge presentato
contiene misure che penalizzano senza motivo le edicole indipendenti. Un
intervento sorprendente, soprattutto se si considera che le edicole non hanno
nulla a che vedere con i contributi, indirizzati esclusivamente agli editori.
A lanciare l’allarme
è Fenagi, l’Associazione che riunisce le edicole ed i rivenditori di quotidiani
e periodici Confesercenti, commentando quanto si apprende dalla stampa sulla
proposta di Legge “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione
dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno
pubblico all’editoria”.
Nella proposta è stato infatti inserito un articolo a
garanzia dell’obbligo della parità di trattamento delle testate, che però –
sorprendentemente – riguarda i soli rivenditori esclusivi. Perché? Così si
penalizzerebbero ancora una volta le edicole indipendenti: che non solo
dovranno confrontarsi con la concorrenza di nuovi punti vendita, ma dall’altro
saranno sempre obbligati a ricevere e pagare in anticipo tutti i prodotti
editoriali registrati in tribunale continuando a finanziare Agenzie di
Distribuzione ed Editori”.
Nella parte finale delle premesse alla Proposta di Legge, la
Presidenza del Consiglio ribadisce inoltre ancora una volta le idee di
liberalizzazione già espresse dal Governo nelle riunioni precedenti la pausa
estiva, e rispetto le quali le Organizzazioni dei Rivenditori hanno sempre
proposto soluzioni alternative. Chiediamo al Governo di assumersi la
responsabilità, come prevede la delega che Parlamento gli ha assegnato, di
trasformare in articoli e commi le intenzioni e le soluzioni che sono state già
trovate, poiché le valutazioni nella presentazione del Progetto di Legge sul
“Fondo del pluralismo” – in cui si parla addirittura di piena liberalizzazione
degli orari, quando è risaputo che le edicole possono aprire anche nei giorni
festivi – danno l’impressione di essere ancora in alto mare rispetto la reale
conoscenza della rete di vendita e della grave situazione di crisi nella quale
versano gli edicolanti.
Nessun commento:
Posta un commento