Chi siamo


MEDIA-LABOR Srl - News dal mondo del lavoro e dell'economia


martedì 28 luglio 2015

Indice costo elettricità di Confcommercio: per imprese del terziario bolletta energetica sempre cara

Confcommercio, Comunicato del 27 luglio 2015  

In leggero aumento l'elettricità (+0,3%), calo congiunturale per i costi del gas (-2,3% rispetto al 2° trimestre 2015) ma in aumento rispetto al 2014 (+3,1%).

L'ICET, l'Indice di Confcommercio sui costi dell'energia, che da questo numero si rinnova includendo anche l'analisi dei prezzi e tariffe del gas, rileva nel III trimestre, a seguito dell'ultimo aggiornamento delle condizioni economiche da parte dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, una lieve crescita del costo dell'energia elettrica (+0,3%) a fronte di una riduzione dei costi del gas -2,3% rispetto al trimestre precedente.

Lato elettricità (ICET-E): l'indice sale a quota 124,61 punti contro i 124,23 del secondo trimestre 2015 mantenendosi sui livelli del II trimestre 2012 nonostante il mercato all'ingrosso, nel II trimestre 2015, abbia evidenziato una consistente riduzione dei prezzi medi (-8,4%) rispetto al I trimestre del 2015.

Occorre evidenziare che, ancora una volta, sono gli oneri di sistema a crescere raggiungendo, per alcune tipologie di consumo (quelle aventi potenza inferiore a 16,5 KW), il record di 77,96 € per ogni 1.000 KWh assorbiti e un'incidenza media sul totale della bolletta pari a circa il 33,3%, il valore più alto raggiunto dall'inizio del processo di liberalizzazione (Fig. 2). Gli oneri, dunque, continuano ad aumentare con prospettive di ulteriori aumenti per il IV trimestre 2015. L'Autorità prevede, infatti, un probabile aumento del gettito richiesto di oltre 400/600 milioni di euro per il ritiro degli ultimi certificati verdi presenti sul mercato in considerazione della fine del meccanismo. In aggiunta resta ancora da gestire, sul piano dei costi, il trattamento delle scorie nucleari e della costruzione del relativo deposito e, infine, il Governo dovrà fare i conti con il caso dello "spalma incentivi" fotovoltaico a seguito della recente ordinanza del TAR del Lazio che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale.

Lato GAS (ICET-G): nel terzo trimestre 2015 l'Indice ICET-G registra una diminuzione del 2,3% rispetto al trimestre precedente. Il costo della fornitura di gas naturale continua a scendere in termini congiunturali, dopo che nel secondo trimestre si era assistito ad una contrazione del 5% rispetto al trimestre di apertura del 2015. L'Indice ICET-G scende a quota 114,74 punti contro i 117,44 del secondo trimestre 2015. In ragione d'anno il costo del gas naturale per le imprese del terziario certifica invece un aumento pari al 3,1%; rialzo che risente sia di un prezzo della materia prima più elevato, sia degli incrementi dei costi infrastrutturali (distribuzione, trasporto, misura) registrati con l'aggiornamento di inizio 2015.

A differenza di quanto si osserva sul mercato elettrico (dove le componenti parafiscale sono di entità rilevante), nel gas naturale si evidenzia il sostanziale allineamento dell'evoluzione dei prezzi all'ingrosso della materia prima gas, misurati dalla componente Pfor (aggiornata e pubblicata trimestralmente dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas naturale e il sistema idrico, AEEGSI), con quella dell'indice di costo ICET-G (Figura 3). Nel terzo trimestre 2015, Pfor ha subito una contrazione del 5,3% rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto ad un anno prima si registra un rialzo del 3,1%. La caduta del prezzo della materia prima è significativa e riporta i prezzi sui livelli minimi degli ultimi 5 anni.

In seguito all'ultimo aggiornamento, le componenti del costo della fornitura (fig. 4) registrano piccole variazioni nel loro peso rispetto a un anno prima: il corrispettivo delle infrastrutture aumenta di un punto percentuale arrivando a pesare per il 29,4%, mentre, in maniera complementare, il peso della componente energia scende al 49,5%.

NOTA METODOLOGICA SINTETICA
ICET è un indice dell'evoluzione di costo della fornitura di energia elettrica e gas costruito da Confcommercio in collaborazione con REF Ricerche. L'indice ICET Confcommercio-REF Ricerche misura l'andamento medio nel corso del tempo della spesa per la fornitura di energia elettrica e gas da parte delle imprese del Terziario.

L'indice ICET Confcommercio-REF Ricerche restituisce in maniera sintetica l'impatto degli aggiornamenti tariffari dell'AEEG sulle categorie del commercio, dell'alloggio e della ristorazione, attraverso il calcolo della spesa per la fornitura di energia elettrica e gas del settore Terziario basato sui profili tipo di consumo più rappresentativi delle categorie suddette.

Per il calcolo del costo della materia prima "elettricità" i parametri di riferimento sono le condizioni economiche e tariffarie aggiornate trimestralmente dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico (AEEGSI) per gli utenti non domestici serviti in regime di maggior tutela. Per il calcolo del costo della materia prima "gas" i parametri di riferimento utilizzati è la CMEM pubblicata dall'AEEGSI al quale si aggiunge la componente CCR (escluso CPR e GRAD). Cmem include Pfor che è un valore forward.

L'indice ICET è costruito come media ponderata delle variazioni di spesa all inclusive (al lordo della tassazione) per la fornitura di energia elettrica e gas di cinque profili tipo di attività del Terziario: Albergo, Ristorante, Bar, Dettaglio alimentare, Dettaglio non alimentare. I pesi sono stati stimati da Confcommercio e REF Ricerche sulla base della distribuzione percentuale dei consumi annui delle cinque attività sul totale dei consumi del settore Terziario. Tali pesi sono adottati anche per il calcolo del profilo medio di consumo per fascia oraria del settore Terziario utilizzato nella costruzione dell'indice elettrico PUN Terziario. Il risultato del profilo medio del terziario è il seguente: F1 43,3% - F2 26% - F3 – 30,7%. Sul fronte gas, i valori delle imposte regionali in ciascun ambito prendono a riferimento l'aliquota dell'accisa agevolata nazionale (cd usi industriali) e per l'addizionale si utilizza il 50% dell'accisa, mentre per il potere calorifico superiore si è assunto il valore standard definito da AEEGSI e pari 38,52 MJ/Sm3.

La definizione puntuale dei profili è stata elaborata sulla base dei dati interni a disposizione di Confcommercio e di REF Ricerche, nonché di quelli desunti da analisi di settore.

Nessun commento:

Posta un commento