Si
tratta di provvedimenti che, a detta dell’Esecutivo, restituiranno alle scuole
una maggiore autonomia, garantendo, altresì, un loro maggiore coinvolgimento.
Le
norme, in particolare, configurano una riduzione dei poteri dei presidi. In
futuro, infatti, il piano dell'offerta formativa non sarà elaborato dal
dirigente scolastico, come inizialmente previsto, ma dal Collegio dei docenti,
su invito del preside, ed approvato dal Consiglio d'Istituto.
Nello
specifico, il piano determinerà quanti e quali docenti sono necessari ad ogni istituto
sia per i posti comuni che per quelli di sostegno, nonché per il potenziamento
dell'offerta formativa.
Tra
le altre novità, si segnala, inoltre, l'utilizzo nella scuola primaria di
docenti formati appositamente per l'insegnamento di musica, inglese ed
educazione motoria e l'attenzione alle competenze di cittadinanza, al contrasto
alla dispersione scolastica, al bullismo ed all'insegnamento dell'italiano per stranieri.
Valerio
Pollastrini
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