Un
impegno sempre più consolidato sulla frontiera dell’alta tecnologia coniugato a
una grande sensibilità che pone sempre il paziente al centro di ogni
intervento: questo l’approccio della struttura di Vigorso di Budrio illustrato
in un workshop aperto dall’intervento del presidente dell’Istituto, Massimo De
Felice
ROMA
– Un approccio in grado di coniugare un impegno sempre più importante sulla
frontiera dell’alta tecnologia con una grande sensibilità medica che pone
sempre il paziente, e le sue esigenze, al centro della ricerca: questo il tema
del workshop “Ricerca e sperimentazione del Centro Protesi Inail: la rete di
collaborazioni per il reinserimento sociale della persona con disabilità”
organizzato oggi dall’Istituto in occasione della XXVI edizione del Forum Pa
2015, presso il Palazzo dei congressi dell’Eur, a Roma. Ad aprire i lavori –
moderati da Angelo Andretta, direttore del Centro Protesi Inail – è stato il
presidente dell’Inail, Massimo De Felice.
De
Felice: “Un’esperienza moderna dal cuore antico”. “Per un’istituzione come
l’Inail potere affiancare ricerca e sperimentazione è un valore essenziale – ha
affermato De Felice – Da questo punto di vista la storia del Centro Protesi di
Vigorso di Budrio è la testimonianza di un’esperienza di grande modernità che,
tuttavia, ha saputo mantenere un cuore antico”. De Felice ha ripercorso, così,
le tappe principali di un cammino di oltre mezzo secolo: dal primo gruppo di
tecnici e artigiani istituito nel 1960 dal professor Johannes Schmidl alla
realizzazione, cinque anni dopo, della prima protesi mioelettrica, fino alla
recentissima produzione della mano robotica poliarticolata.
Il
paziente come “componente” essenziale del gruppo di ricerca. “Nel 2013 l’Inail
ha costituito un sistema di ricerca in rete dove al centro si pone la nostra
struttura di Vigorso e i cui nodi sono rappresentati, al momento, da IIT, dal
Campus Biomedico e dall’Istituto Sant’Anna – ha aggiunto De Felice – Si tratta
di un complesso di grandissime specializzazioni dove medici e tecnici lavorano
tra loro e insieme al paziente che, sperimentando gli ausili e i dispositivi,
diventa egli stesso un essenziale componente del gruppo”. Tutto questo si
traduce in effetti di importanza strategica che vedono l’Inail affermarsi sia
come un autentico promotore di ricerca/gestore di brevetti, sia come fulcro di
un progetto articolato dove le competenze differenziate di nodi di eccellenza
tecnologica vengono arricchite da una forte sensibilità medica al servizio
della riabilitazione.
“Lo
spirito artigianale di chi sperimenta strada facendo”. E’ proprio in questo
contesto che il Centro Protesi di Vigorso – “dove si procede nel rispetto di un
autentico spirito artigianale, quello spirito che consente di sperimentare
strada facendo” – vede recuperare con pienezza tutto il senso del proprio
passato e di metterlo al servizio di un programma di straordinaria modernità.
“Per usare una similitudine efficace, il Centro di Vigorso è come un bravo
pilota di Formula Uno – ha concluso De Felice – che non si limita soltanto a
guidare l’automobile, ma partecipa direttamente alla progettazione e
contribuisce, insieme a tecnici, meccanici e ingegneri, alla messa a punto del
motore”.
Paura:
“Compartecipazione e transfert tecnologico cardini del programma d’azione”. Nel
corso del suo intervento il direttore centrale Prestazioni sanitarie e
reinserimento, Giovanni Paura, ha sottolineato la “volontà comune di presidente
e direttore generale di dare al Centro Protesi di Vigorso di Budrio un ruolo di
sostanziale centralità sul fronte della ricerca applicata alla riabilitazione,
inaugurando un nuovo percorso basato non più su formule di finanziamento a
progetti molteplici – e potenzialmente dispersivi – bensì su una selezione di
partner qualificati coi quali varare un programma di azione congiunto e
imperniato sui due punti essenziali della compartecipazione e del transfert
tecnologico”. Anche Paura ha voluto ribadire, così, il ruolo di Vigorso di
Budrio come punto nevralgico di un sistema a rete, “una realtà di eccellenza
unica nel mondo per complessità operativa e ricchezza professionale che oggi
più che mai può rivendicare un’attività dalla piena vocazione sociale”.
Le
sfide future: dalla robotica riabilitativa alla ricerca sui materiali. Tutto
questo – secondo Paura – si tradurrà anche in importanti sviluppi futuri: dalla
sfida nella robotica riabilitativa – anche in sinergia col Centro di
riabilitazione motoria di Volterra, dove si portano avanti progetti importanti
quali Arbot e Wristbot, innovativi ausili per la riabilitazione della caviglia
e del polso – alle partnership con altre realtà di eccellenza, a un nuovo
impulso sul fronte della ricerca applicata a materiali e componentistica. “Si
tratta di una strategia ad ampio raggio e articolata lungo direttrici
molteplici, ma tutte finalizzate a uno stesso obiettivo – ha concluso Paura –
Ovvero: garantire al lavoratore infortunato e tecnopatico degli strumenti
sempre più efficaci per il suo reinserimento sociale e professionale e per un
pieno ritorno a una vita realmente attiva”.
Sacchetti:
“Migliorare la qualità della vita degli assistiti per un loro completo
reinserimento”. Il workshop ha presentato successivamente una approfondita
analisi delle attività portate avanti dal Centro Protesi Inail. Rinaldo
Sacchetti, direttore dell’area ricerca e ausili, ha illustrato, così, la
direttrice operativa della struttura “finalizzata a migliorare la qualità di
vita dei nostri assistiti attraverso dispositivi che rendano possibile un più
rapido e completo reinserimento”. Le partnership avviate con IIT, Campus
Biomedico e Sant’Anna si inseriscono, così, in un piano strategico – basato sui
tre macro progetti “Ortesi”, “Protesi” e “Dispositivi tecnici” – che
“abbracciano tutto l’arco di interventi che interessano l’infortunato, dal
tavolo operatorio alla sua restituzione al contesto sociale e professionale”.
Ad affiancare Sacchetti un team di medici e tecnici del Centro Protesi composto
da Angelo Davalli, Emanuele Gruppioni, Andrea Cutti, Matteo Laffranchi, Eugenio
Guglielmelli, Christian Cipriani,Claudio Bitelli, Riccardo Magni e Maria
Vittoria Filippi.
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