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giovedì 28 maggio 2015

Ricerca, sperimentazione e arte medica: il Centro Protesi Inail “si racconta” al Forum Pa

Inail, News del 27 maggio 2015

Un impegno sempre più consolidato sulla frontiera dell’alta tecnologia coniugato a una grande sensibilità che pone sempre il paziente al centro di ogni intervento: questo l’approccio della struttura di Vigorso di Budrio illustrato in un workshop aperto dall’intervento del presidente dell’Istituto, Massimo De Felice

ROMA – Un approccio in grado di coniugare un impegno sempre più importante sulla frontiera dell’alta tecnologia con una grande sensibilità medica che pone sempre il paziente, e le sue esigenze, al centro della ricerca: questo il tema del workshop “Ricerca e sperimentazione del Centro Protesi Inail: la rete di collaborazioni per il reinserimento sociale della persona con disabilità” organizzato oggi dall’Istituto in occasione della XXVI edizione del Forum Pa 2015, presso il Palazzo dei congressi dell’Eur, a Roma. Ad aprire i lavori – moderati da Angelo Andretta, direttore del Centro Protesi Inail – è stato il presidente dell’Inail, Massimo De Felice.

De Felice: “Un’esperienza moderna dal cuore antico”. “Per un’istituzione come l’Inail potere affiancare ricerca e sperimentazione è un valore essenziale – ha affermato De Felice – Da questo punto di vista la storia del Centro Protesi di Vigorso di Budrio è la testimonianza di un’esperienza di grande modernità che, tuttavia, ha saputo mantenere un cuore antico”. De Felice ha ripercorso, così, le tappe principali di un cammino di oltre mezzo secolo: dal primo gruppo di tecnici e artigiani istituito nel 1960 dal professor Johannes Schmidl alla realizzazione, cinque anni dopo, della prima protesi mioelettrica, fino alla recentissima produzione della mano robotica poliarticolata.

Il paziente come “componente” essenziale del gruppo di ricerca. “Nel 2013 l’Inail ha costituito un sistema di ricerca in rete dove al centro si pone la nostra struttura di Vigorso e i cui nodi sono rappresentati, al momento, da IIT, dal Campus Biomedico e dall’Istituto Sant’Anna – ha aggiunto De Felice – Si tratta di un complesso di grandissime specializzazioni dove medici e tecnici lavorano tra loro e insieme al paziente che, sperimentando gli ausili e i dispositivi, diventa egli stesso un essenziale componente del gruppo”. Tutto questo si traduce in effetti di importanza strategica che vedono l’Inail affermarsi sia come un autentico promotore di ricerca/gestore di brevetti, sia come fulcro di un progetto articolato dove le competenze differenziate di nodi di eccellenza tecnologica vengono arricchite da una forte sensibilità medica al servizio della riabilitazione.

“Lo spirito artigianale di chi sperimenta strada facendo”. E’ proprio in questo contesto che il Centro Protesi di Vigorso – “dove si procede nel rispetto di un autentico spirito artigianale, quello spirito che consente di sperimentare strada facendo” – vede recuperare con pienezza tutto il senso del proprio passato e di metterlo al servizio di un programma di straordinaria modernità. “Per usare una similitudine efficace, il Centro di Vigorso è come un bravo pilota di Formula Uno – ha concluso De Felice – che non si limita soltanto a guidare l’automobile, ma partecipa direttamente alla progettazione e contribuisce, insieme a tecnici, meccanici e ingegneri, alla messa a punto del motore”.

Paura: “Compartecipazione e transfert tecnologico cardini del programma d’azione”. Nel corso del suo intervento il direttore centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento, Giovanni Paura, ha sottolineato la “volontà comune di presidente e direttore generale di dare al Centro Protesi di Vigorso di Budrio un ruolo di sostanziale centralità sul fronte della ricerca applicata alla riabilitazione, inaugurando un nuovo percorso basato non più su formule di finanziamento a progetti molteplici – e potenzialmente dispersivi – bensì su una selezione di partner qualificati coi quali varare un programma di azione congiunto e imperniato sui due punti essenziali della compartecipazione e del transfert tecnologico”. Anche Paura ha voluto ribadire, così, il ruolo di Vigorso di Budrio come punto nevralgico di un sistema a rete, “una realtà di eccellenza unica nel mondo per complessità operativa e ricchezza professionale che oggi più che mai può rivendicare un’attività dalla piena vocazione sociale”.

Le sfide future: dalla robotica riabilitativa alla ricerca sui materiali. Tutto questo – secondo Paura – si tradurrà anche in importanti sviluppi futuri: dalla sfida nella robotica riabilitativa – anche in sinergia col Centro di riabilitazione motoria di Volterra, dove si portano avanti progetti importanti quali Arbot e Wristbot, innovativi ausili per la riabilitazione della caviglia e del polso – alle partnership con altre realtà di eccellenza, a un nuovo impulso sul fronte della ricerca applicata a materiali e componentistica. “Si tratta di una strategia ad ampio raggio e articolata lungo direttrici molteplici, ma tutte finalizzate a uno stesso obiettivo – ha concluso Paura – Ovvero: garantire al lavoratore infortunato e tecnopatico degli strumenti sempre più efficaci per il suo reinserimento sociale e professionale e per un pieno ritorno a una vita realmente attiva”.

Sacchetti: “Migliorare la qualità della vita degli assistiti per un loro completo reinserimento”. Il workshop ha presentato successivamente una approfondita analisi delle attività portate avanti dal Centro Protesi Inail. Rinaldo Sacchetti, direttore dell’area ricerca e ausili, ha illustrato, così, la direttrice operativa della struttura “finalizzata a migliorare la qualità di vita dei nostri assistiti attraverso dispositivi che rendano possibile un più rapido e completo reinserimento”. Le partnership avviate con IIT, Campus Biomedico e Sant’Anna si inseriscono, così, in un piano strategico – basato sui tre macro progetti “Ortesi”, “Protesi” e “Dispositivi tecnici” – che “abbracciano tutto l’arco di interventi che interessano l’infortunato, dal tavolo operatorio alla sua restituzione al contesto sociale e professionale”. Ad affiancare Sacchetti un team di medici e tecnici del Centro Protesi composto da Angelo Davalli, Emanuele Gruppioni, Andrea Cutti, Matteo Laffranchi, Eugenio Guglielmelli, Christian Cipriani,Claudio Bitelli, Riccardo Magni e Maria Vittoria Filippi.

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