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giovedì 28 maggio 2015

Le condotte atte a provare la sussistenza del mobbing

Nella sentenza n.10037 del 15 maggio 2015, la Corte di Cassazione ha precisato che alcuni comportamenti disposti ai danni di un dipendente, quali la sottrazione delle mansioni, il trasferimento immotivato ad altro ufficio e l’adibizione alle direttive di un lavoratore che precedentemente risultava ad esso sottoposto, costituiscono elementi atti a configurare il mobbing del datore di lavoro.

Valerio Pollastrini

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