Si
tratta del provvedimento che consentirà di individuare, in modo uniforme,
l'inquadramento giuridico ed economico dei dipendenti che transitano da un
comparto all'altro dell'amministrazione pubblica.
Le
nuove norme, tuttavia, lasceranno al
singolo ente l’onere di stabilire il corretto inquadramento del lavoratore
proveniente per mobilità. Il decreto, infatti, costituirà un semplice supporto
normativo che, in quanto tale, non esclude un’eventuale istruttoria da parte
dell'ente ricevente, a cui verrà attribuita la relativa responsabilità della
decisione finale.
Ai
fini dell’equiparazione, i criteri di inquadramento da utilizzare saranno
individuati, rispettivamente, nelle mansioni, nelle responsabilità affidate e nei
titoli professionali previsti per l'accesso al profilo nelle declaratorie dei
contratti dei diversi comparti.
In
ogni caso, la posizione economica maturata dal lavoratore presso l’amministrazione
di partenza non potrà dare origine ad un inquadramento giuridico superiore.
Valerio
Pollastrini
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