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lunedì 11 maggio 2015

L’aggressione al superiore legittima il licenziamento

Nella sentenza n.9223 del 7 maggio 2015, la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento disciplinare irrogato al dipendente in seguito all’aggressione da questi compiuta ai danni del proprio superiore.

Il caso di specie è giunto all’attenzione degli ermellini dopo che la Corte di Appello, in riforma della pronuncia di primo grado, aveva rigettato l’impugnazione del recesso proposta dal lavoratore.

In particolare, la Suprema Corte ha richiamato il consolidato orientamento della giurisprudenza, in base al quale, in tema di licenziamento disciplinare, spetta al giudice del merito procedere alla valutazione della proporzionalità della sanzione espulsiva rispetto alla condotta addebitata al lavoratore con riferimento a tutte le circostanze del caso concreto, secondo un apprezzamento di fatto che non può essere rinnovato in sede di legittimità (1).

Valerio Pollastrini

1)      - per tutte V. Cass., Sentenza n.21965 del 19 ottobre 2007  e Cass., Sentenza n.6498 del 26 aprile 2012;

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