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lunedì 11 maggio 2015

In Europa 15mila morti all’anno per malattie amianto correlate. A rischio una persona su tre

Con una nota del 6 maggio 2015, l’Inail ha reso noto che un rapporto dell’Oms ha evidenziato che circa la metà dei decessi per cancro sviluppato sul posto di lavoro è causata dall’amianto.

In Europa, sono circa 15mila le persone che, ogni anno, perdono la vita a causa di patologie amianto correlate.

L’allarme è stato lanciato dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità nel corso di un meeting dedicato ai progressi globali su ambiente e salute, che ha coinvolto oltre 200 rappresentanti dei Paesi europei e delle organizzazioni internazionali e non governative.

I soggetti a rischio ammontano a quasi un terzo dei 900 milioni di abitanti del continente, che vive nei 16 Paesi della regione europea che ancora utilizzano la fibra killer, soprattutto nei materiali da costruzione, e che in alcuni casi continuano a produrlo e ad esportarlo. Nel dettaglio, si tratta di Albania, Andorra, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia Herzegovina, Georgia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Monaco, Moldavia, Federazione Russa, Tajikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan.

Tuttavia, anche nei 37 Stati in cui l’amianto è vietato – tra cui l’Italia – l’esposizione della popolazione  persiste a causa dell’uso che se ne è fatto in passato e della sua permanenza nell’ambiente, che richiede urgenti ed adeguate procedure di smaltimento.

Valerio Pollastrini

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