In
Europa, sono circa 15mila le persone che, ogni anno, perdono la vita a causa di
patologie amianto correlate.
L’allarme
è stato lanciato dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità nel
corso di un meeting dedicato ai progressi globali su ambiente e salute, che ha
coinvolto oltre 200 rappresentanti dei Paesi europei e delle organizzazioni
internazionali e non governative.
I
soggetti a rischio ammontano a quasi un terzo dei 900 milioni di abitanti del
continente, che vive nei 16 Paesi della regione europea che ancora utilizzano
la fibra killer, soprattutto nei materiali da costruzione, e che in alcuni casi
continuano a produrlo e ad esportarlo. Nel dettaglio, si tratta di Albania,
Andorra, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia Herzegovina, Georgia,
Kazakhstan, Kyrgyzstan, Monaco, Moldavia, Federazione Russa, Tajikistan,
Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan.
Tuttavia,
anche nei 37 Stati in cui l’amianto è vietato – tra cui l’Italia – l’esposizione
della popolazione persiste a causa
dell’uso che se ne è fatto in passato e della sua permanenza nell’ambiente, che
richiede urgenti ed adeguate procedure di smaltimento.
Valerio
Pollastrini
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