Al
riguardo, l'Anac ha però aggiunto che la possibilità di segnalare atti o
comportamenti illeciti va estesa anche
ad altri soggetti operanti nel sistema pubblico allargato, come i dipendenti
degli enti di diritto privato in controllo pubblico (ad esempio le società
partecipate) e degli enti pubblici non economici. Non solo, in questo ambito, dette
segnalazioni potranno pervenire anche da collaboratori, consulenti e dipendenti di soggetti
appaltatori di amministrazioni pubbliche.
In
ogni caso, le condotte illecite segnalate devono riguardare situazioni di cui
il soggetto sia venuto direttamente a conoscenza in ragione del rapporto di
lavoro e, quindi, ricomprendono quanto eventualmente appreso in virtù
dell'ufficio rivestito ma anche le notizie acquisite in altre attività
lavorative.
Sul
punto, l’Anac ha precisato che, invece, le segnalazioni fondate su meri
sospetti o semplici voci non saranno prese in considerazione.
L'Autorità
ha concluso invitando enti ed amministrazioni ad inviare le segnalazioni
direttamente al Responsabile della prevenzione della corruzione e ad approntare
una gestione delle denuncie che possa garantire la riservatezza dell'identità
del dipendente e tutelare da pressioni e discriminazioni,
dirette e/o indirette, il soggetto che gestisce le segnalazioni.
Valerio
Pollastrini
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