Chi siamo


MEDIA-LABOR Srl - News dal mondo del lavoro e dell'economia


mercoledì 1 aprile 2015

Stagionali penalizzati dalla Naspi

Come è noto, la recente riforma degli ammortizzatori sociali, predisposta nell’ambito dell’attuazione del c.d. Jobs Act, ha previsto, tra l’altro, l’introduzione della Naspi, la prestazione che, dal prossimo 1° maggio, sostituirà le attuali indennità di disoccupazione Aspi e Mini-Aspi.

Allo stato attuale, occorre segnalare che la nuova prestazione risulta penalizzante per i lavoratori stagionali.

Fino al 2012, infatti, detti lavoratori, specie quelli con un contratto di almeno 6 mesi, potevano coprire il restante periodo dell’anno con la disoccupazione ordinaria, mentre, successivamente a tale data avevano la possibilità di accedere all’Aspi, introdotta dalla Riforma Fornero. Altresì, i dipendenti con contratto di almeno 13 settimane, o 58 giornate prima della Legge Fornero,  potevano percepire la Mini-ASpI in proporzione alle settimane lavorate nei 12 mesi precedenti alla cessazione del rapporto, o nell’ultimo anno solare per la previgente disoccupazione con requisiti ridotti.

Dal prossimo 1° maggio, invece, la nuova Naspi verrà corrisposta per un numero di settimane pari alla metà di quelle in cui, negli ultimi quattro anni, via stato il versamento della contribuzione. Si tratta di una condizione migliorativa per i lavoratori impegnati in attività saltuarie, in quanto, per raggiungere il requisito predetto, potranno contare ora sugli ultimi 4 anni. Il problema  scaturisce, invece, dalla quantificazione dell’indennità, atteso che per il calcolo della prestazione non verranno computati i periodi contributivi che abbiano già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione.

In sostanza, coloro che svolgeranno la propria prestazione annuale per almeno sei mesi non potranno più sommare per la percezione dell’indennità di disoccupazione i periodi di lavoro resi nell’anno precedente, ma beneficeranno della prestazione per un periodo pari alla metà di quello lavorato, ovvero 3 mesi.

Valerio Pollastrini

Nessun commento:

Posta un commento