Chi siamo


MEDIA-LABOR Srl - News dal mondo del lavoro e dell'economia


giovedì 16 aprile 2015

Negato il risarcimento alla lavoratrice scivolata in azienda

Nella sentenza n.7388 del 3 dicembre 2014 – 13 aprile 2015, la Corte di Cassazione è stata chiamata ad accertare l’eventuale responsabilità datoriale per i danni subiti da una dipendente scivolata sul luogo di lavoro.

Nel caso di specie, una dipendente  della Regione Emilia-Romagna aveva convenuto in giudizio l’Amministrazione chiedendo il risarcimento dei danni patiti in seguito alla caduta nel corridoio di un garage posto al secondo piano interrato della sede datoriale.

Il Giudice del primo grado aveva rigettato la domanda della ricorrente, in quanto, in relazione alle caratteristiche del pavimento de quo, aveva ritenuto che la Regione non avesse violato alcuna prescrizione sulla sicurezza. Successivamente, questa decisione era stata ribadita anche in sede di appello.

Investita della questione, la Cassazione ha confermato che l’infortunio predetto, ancorché indennizzabile (ed indennizzato), non fosse, tuttavia, risarcibile.

La Suprema Corte, infatti, ha sottolineato come, in quanto congruamente motivate, le valutazioni delle risultanze probatorie operate dal Giudice dell’appello, fossero prive di alcun profilo di manifesta illogicità o insanabile contraddizione.

Nel rigettare il ricorso della lavoratrice, gli ermellini hanno ribadito, in sostanza, quanto affermato dalla Corte territoriale, allorché aveva escluso la responsabilità datoriale anche in considerazione delle circostanze fattuali accertate, quali l’assenza dì vizi di manutenzione o di insidia legata alle pulizie e la conoscenza, da parte della donna, del tratto di pavimento in questione.

Valerio Pollastrini

Nessun commento:

Posta un commento