Nell’Interpello
n.6/2015, il Ministero del Lavoro, in risposta all’istanza avanzata dal Consiglio
nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, ha ritenuto ammissibile il
ricorso al lavoro intermittente per l’espletamento delle prestazioni in
ambienti sospetti d'inquinamento o confinati, a patto che i dipendenti assunti
a chiamata possano vantare un'esperienza
almeno triennale nel settore.
Dalla
lettura della norma, infatti, l’Ente interpellato non ha rinvenuto alcuna
preclusione in ordine alla possibilità di attivare rapporti di lavoro di natura
intermittente ai fini dello svolgimento di attività negli ambienti predetti.
Valerio
Pollastrini
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