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martedì 7 aprile 2015

Inail: pubblicato il Quaderno sulle malattie professionali

Con la pubblicazione del nuovo Quaderno di ricerca, dedicato alla lettura del fenomeno delle malattie professionali, l’Inail ha concluso la seconda fase del progetto “open data” – avviato nel 2012 – nel rispetto di quanto previsto nella sezione welfare dell’Agenda nazionale per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico.

Nel nuovo Quaderno il fenomeno tecnopatico è stato analizzato con le stesse metodologie e tecniche operative utilizzate per studiare gli infortuni sul lavoro, grazie ai dati resi pubblici per singolo caso.

Nello specifico, il volume fornisce un modello di lettura articolato in due blocchi di 24 ed 80 tabelle, corredato da vocabolario e thesaurus.

In particolare, il modello di lettura realizza uno schema di analisi quantitativa, fornisce “viste” su numero e tipo di malattie e numero di tecnopatici. I due blocchi, invece, si basano, rispettivamente, su criteri prevalentemente amministrativi e su dettagli medico-legali.

Il vocabolario definisce le grandezze riportate nelle tabelle contenute nei due blocchi, garantendo così una corretta interpretazione delle informazioni, mentre il thesaurus propone itinerari di collegamento tra grandezze, per delineare particolari profili dei fenomeni.

Il Quaderno è composto da sette capitoli e due allegati.

Nei suddetti  capitoli vengono evidenziati i seguenti aspetti:

- principi metodologici e tecnici che richiamano le differenze con l’impostazione che ha caratterizzato l’analisi sugli infortuni;

- nucleo del linguaggio speciale per leggere il fenomeno delle malattie professionali;

-  precisazioni su alcuni processi amministrativi rilevanti per l’interpretazione dei dati;

- raccolta di analisi quantitative preliminari, che hanno ispirato scelte di impostazione del “modello di lettura” (analisi delle serie storiche di denunce e riconoscimenti, sulle cause di non-riconoscimento della malattia come “professionale”, tipo di conseguenza delle malattie, verifiche sull’età dei lavoratori alla data di denuncia);

- definizione del modello di lettura delle malattie professionali: i criteri statistici di rilevazione dei dati e delle loro qualificazioni, la forma delle rappresentazioni (in blocchi, temi e strati) e le modalità di applicazione del modello (per “viste” annuali e su frazioni d’anno);

- descrizione dell’elenco dei dati da rendere “open”, per consentire agli utenti di percorrere itinerari di lettura, con diversi livelli di dettaglio.

- documentazione delle esperienze che hanno rappresentato un utile riferimento per definire il modello di lettura.

I due allegati  riportano, invece, un esempio di output del prototipo informatico sviluppato per applicare il modello ai dati e produrre l’insieme delle tabelle annuali e di periodo. Detto esempio ha l’obiettivo di dare concretezza agli schemi di lettura del modello (grandezze selezionate, criteri di classamento) e di aprire la via ad elaborazioni autonome, grazie ad uno schema di analisi che sia di riferimento per le verifiche.

Esaurita, come detto, la fase in commento, l’Istituto ha già attivato   la terza fase del progetto, che dovrà fornire i profili economici degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Nel prossimo appuntamento, inoltre, si cercherà di utilizzare anche i dati di altre istituzioni per definire e misurare un “indice di sinistrosità”, che consenta di valutare il numero di infortuni in rapporto al periodo di esposizione al rischio e al livello di rischiosità dell’esposizione.

Valerio Pollastrini

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