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venerdì 27 febbraio 2015

Per i Call Center in outbond rimane il contratto a progetto

Cresce la tensione sociale in merito ai primi provvedimenti attuativi del Jobs Act. L’ultima protesta è quella sollevata in questi giorni dall’Assocontact, l'associazione che rappresenta i contact center in outsourcing.

Il decreto legislativo che introdurrà il contratto a tutele crescenti ha previsto, infatti, che l'abolizione dei rapporti a progetto, disposta per il 1° gennaio 2016, non riguarderà  le collaborazioni regolamentate dagli accordi collettivi, come quello per gli operatori dei call-center impiegati in attività “outbound”, siglato il 1° agosto 2013.

Nello specifico, l’accordo predetto riguarda tutti quei lavoratori adibiti alle telefonate per la vendita di beni o servizi, i quali, a differenza di quelli, c.d. “inbound”, preposti a raccogliere le sole chiamate in entrata, sono inquadrati con contratti a progetto.

In sostanza,  il Jobs Act, salvaguardando le collaborazioni a progetto degli operatori in “outbound”, di fatto, annulla per questa categoria di lavoratori la speranze di un migliore inquadramento.

Valerio Pollastrini

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