Si
tratta di un ammortizzatore unico per tutti i disoccupati e si chiamerà Naspi,
alla quale avranno diritto i dipendenti
privati, a tempo indeterminato e a termine e quelli pubblici, solo se assunti a
termine.
La
nuova indennità, il cui importo limite sarà
di 1.300,00 €, verrà erogata mensilmente dall’Inps per un massimo di 18 mesi e potrà essere incassata
anche in un’unica soluzione se finalizzata all’autoimpiego.
Diversamente
da oggi, l’importo della prestazione sarà rapportato alla retribuzione
imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni. Detta retribuzione,
infatti, verrà divisa per il numero di settimane di contribuzione e
moltiplicata per il coefficiente 4,33, con i seguenti limiti:
-
se
la retribuzione non supera i 1.195,00 € mensili, l’indennità mensile sarà pari
al 75% di tale retribuzione;
-
se
supera i 1.195,00 € mensili, l’indennità mensile sarà pari al 75% della
retribuzione, più il 25% della differenza tra retribuzione e 1.195.
I requisiti
richiesti - La
Naspi spetterà ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente
l’occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
a)
stato di disoccupazione involontaria;
b)
almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la
disoccupazione;
c)
almeno 18 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti l’inizio della
disoccupazione.
Nel
caso in cui il disoccupato avesse minori a carico o avesse un’età prossima alla
pensione, al termine della Naspi avrà diritto all’Asdi, assegno di disoccupazione,
di durata semestrale ed importo pari al 75% della Naspi.
In
attesa della prevista abolizione delle co.co.co, la bozza del decreto
disciplina, inoltre, la nuova disoccupazione destinata ai collaboratori
esclusivi, la Dis-Coll, valida soltanto per il 2015.
Valerio
Pollastrini
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