Le
lavoratrici potranno richiedere all’Istituto la prestazione in commento entro
gli undici mesi successivi alla scadenza del congedo di maternità.
Per
l’acquisto dei servizi di baby sitting, l’Inps erogherà la prestazione sotto
forma di voucher, mentre per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei
servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, l’Istituto
corrisponderà un contributo economico.
I
soggetti beneficiari delle misure predette sono, esclusivamente, le madri
lavoratrici aventi diritto al congedo parentale, dipendenti pubbliche e
private, quelle parasubordinate, titolari di un contratto di collaborazione,
anche a progetto, oppure iscritte alla Gestione Separata.
Sono,
invece, escluse dal beneficio in commento:
-
le
lavoratrici autonome iscritte ad altra gestione;
-
le
lavoratrici esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi
per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati;
-
le
lavoratrici che usufruiscono dei benefici di cui al Fondo per le Politiche
relative ai diritti ed alle pari opportunità.
Il
contributo mensile ammonta ad un importo massimo di 600,00 euro, riproporzionato
in caso di lavoro part-time.
Per
l’acquisto dei servizi di baby sitting, l’INPS consegnerà alla lavoratrice
madre 600,00 euro in voucher per ogni mese di congedo parentale al quale la
stessa abbia rinunciato.
Il
contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o
dei servizi privati accreditati verrà erogato, invece, attraverso il pagamento
diretto da parte dell’INPS alla struttura prescelta dalla lavoratrice madre.
In
caso di parto gemellare, la Circolare ha precisato che il contributo spetta in misura
intera per ogni figlio e che, inoltre, sarà possibile accedere al beneficio anche
in caso di fruizione parziale del congedo parentale.
Valerio
Pollastrini
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