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lunedì 10 novembre 2014

I principali emendamenti proposti sulla Legge di Stabilità

Sul fronte  della Legge di Stabilità, si preannuncia un forte scontro nei prossimi giorni.

Sono circa 3.700, infatti, gli emendamenti proposti in Commissione Bilancio della Camera, dei quali, in merito  alla materia lavoro, con ogni probabilità, verranno presi in considerazione  quelli aventi ad oggetto la tassazione di Fondi Pensione e Tfr.

Rispetto al testo attuale della manovra, inoltre, potrebbero essere apportati degli accorgimenti anche alle disposizioni relative alla riduzione dell'Irap, per la quale si registrano numerose richieste finalizzate ad incrementarne la misura soprattutto per le Piccole e Medie Imprese, ed agli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Ben quattro emendamenti, proposti rispettivamente da Pd, M5s, Fi e Fdi chiedono di sopprimere la norma relativa all’anticipazione in busta paga delle quote mensili del Tfr.

A questo riguardo, due emendamenti proposti da esponenti del Pd chiedono, invece,  di assoggettare l'anticipo del Tfr a tassazione “separata”, in modo che il relativo importo  non si cumuli, ai fini fiscali, con il resto del reddito. Uno di questi, inoltre, propone anche che il lavoratore possa revocare la decisione dopo  un anno dalla comunicazione al datore di lavoro, in luogo dell’attuale formulazione della norma che consente l’esercizio della revoca a far data dal 2018.

La minoranza Pd, che, inaspettatamente, ha presentato  1.034 emendamenti, chiede, tra l’altro, lo stanziamento di maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali.

Si tratta, in particolare, dell’emendamento firmato, tra gli altri, da Stefano Fassina, Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Alfredo D'Attorre, Barbara Pollastrini, Rosy Bindi e Cesare Damiano, i quali hanno invitato il Governo ad innalzare i fondi da 2 miliardi a 2,7 miliardi di euro  per il 2015, e di innalzarlo  a 3,4 miliardi nel 2016, 3,5 nel 2017, 2,8 nel 2018 e 2 miliardi a decorrere dal 2019.

Valerio Pollastrini

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