Si
tratta del progetto, promosso dalla sede di Palermo dell’Istituto e dall’Opera
Don Calabria, finalizzato alla promozione di valori quali l’integrazione e la solidarietà
sociale.
Detto
progetto è partito dalla cucina della predetta comunità di Trabia,
nella quale disabili infortunati sul lavoro, tossicodipendenti ed immigrati si
sono ritrovati ogni mercoledì per un corso di arte culinaria e narrazione,
articolato in dieci incontri.
Il
fotografo siciliano Sebastiano Bellomo ha raccontato l’impegno ai fornelli dei partecipanti, attraverso gli scatti in
bianco e nero, raccolti insieme a ricette e riflessioni nel libro “Racconti in
cucina”, che ripercorre il corso di cucina condotto dallo chef Filippo Di
Leonardo e dal pasticcere Nicola Cinà, disabili infortunati sul lavoro.
Il
libro, la cui sezione narrativa è stata affidata alla scrittrice Delia
Altavilla, si presenta come un piccolo, prezioso mosaico di esperienze
individuali, il cui insieme ha composto una storia comune, nella quale ogni
tassello, con la sua unicità, ha rivelato il proprio senso ed il proprio valore
nel complesso.
Come
sottolineato dal Direttore Regionale dell’Inail, Daniela Petrucci, il progetto ha
raggiunto e superato i risultati attesi.
Per
Petrucci si è trattato di un’esperienza utile per incrementare competenze e sviluppare interessi, sia
rispetto alle attività della cucina e della scrittura che all’aspetto della
solidarietà sociale.
Al
termine del progetto, infatti, due assicurati Inail hanno deciso di svolgere
attività di volontariato nella Comunità.
Particolarmente
toccante, il racconto dei viaggi di Rahman e Misbah dal Bangladesh e quello di
Mousa dal Mali per raggiungere l’Italia, i ricordi dell’incidente di Nicola e
quelli dell’infanzia dei partecipanti, che hanno lasciato fluire le proprie
emozioni per guardare al futuro con rinnovata energia.
Nella
prefazione del testo, Delia Altavilla ha osservato come giovani e uomini alle
prese con sfide durissime abbiano delineato, con grande dignità, cosa significhi
perdere tutto e trovare la forza di ricominciare da zero.
Sul
fronte dell’Inail, sempre la Petrucci ha precisato come il progetto promosso
dall’Istituto sia stato anche una occasione di integrazione tra servizio
pubblico e privato, di comunicazione all’esterno della missione sociale dell’Ente,
di superamento della logica distributiva ed assistenziale di erogazione di
prestazioni a vantaggio di un’azione di welfare ‘generativo’, che punta cioè
sulla valorizzazione, sull’investimento e sul reinvestimento delle risorse e
delle competenze delle persone e delle istituzioni per l’aumento del capitale
sociale.
Valerio
Pollastrini
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