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mercoledì 29 ottobre 2014

“Racconti in cucina” tra foto e ricette: il progetto di Inail Sicilia diventa un libro

La cucina come laboratorio creativo: a Tarabia (Palermo) l’Inail ha organizzato un corso di narrazione ed arte culinaria riservato ad alcuni disabili infortunati sul lavoro, tossicodipendenti ed immigrati.

Si tratta del progetto, promosso dalla sede di Palermo dell’Istituto e dall’Opera Don Calabria, finalizzato alla promozione di valori quali l’integrazione e la solidarietà sociale.

Detto progetto è partito  dalla  cucina della predetta comunità di Trabia, nella quale disabili infortunati sul lavoro, tossicodipendenti ed immigrati si sono ritrovati ogni mercoledì per un corso di arte culinaria e narrazione, articolato in dieci incontri.

Il fotografo siciliano Sebastiano Bellomo ha raccontato l’impegno ai fornelli  dei partecipanti, attraverso gli scatti in bianco e nero, raccolti insieme a ricette e riflessioni nel libro “Racconti in cucina”, che ripercorre il corso di cucina condotto dallo chef Filippo Di Leonardo e dal pasticcere Nicola Cinà, disabili infortunati sul lavoro.

Il libro, la cui sezione narrativa è stata affidata alla scrittrice Delia Altavilla, si presenta come un piccolo, prezioso mosaico di esperienze individuali, il cui insieme ha composto una storia comune, nella quale ogni tassello, con la sua unicità, ha rivelato il proprio senso ed il proprio valore nel complesso.

Come sottolineato dal Direttore Regionale dell’Inail, Daniela Petrucci, il progetto ha raggiunto e superato i risultati attesi.

Per Petrucci si è trattato di un’esperienza utile per incrementare  competenze e sviluppare interessi, sia rispetto alle attività della cucina e della scrittura che all’aspetto della solidarietà sociale.

Al termine del progetto, infatti, due assicurati Inail hanno deciso di svolgere attività di volontariato nella Comunità.

Particolarmente toccante, il racconto dei viaggi di Rahman e Misbah dal Bangladesh e quello di Mousa dal Mali per raggiungere l’Italia, i ricordi dell’incidente di Nicola e quelli dell’infanzia dei partecipanti, che hanno lasciato fluire le proprie emozioni per guardare al futuro con rinnovata energia.

Nella prefazione del testo, Delia Altavilla ha osservato come giovani e uomini alle prese con sfide durissime abbiano delineato, con grande dignità, cosa significhi perdere tutto e trovare la forza di ricominciare da zero.

Sul fronte dell’Inail, sempre la Petrucci ha precisato come il progetto promosso dall’Istituto sia stato anche una occasione di integrazione tra servizio pubblico e privato, di comunicazione all’esterno della missione sociale dell’Ente, di superamento della logica distributiva ed assistenziale di erogazione di prestazioni a vantaggio di un’azione di welfare ‘generativo’, che punta cioè sulla valorizzazione, sull’investimento e sul reinvestimento delle risorse e delle competenze delle persone e delle istituzioni per l’aumento del capitale sociale.

Valerio Pollastrini

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