Si
tratta di misure che, ovviamente, potranno subire ulteriori modifiche nel corso
dell’iter parlamentare necessario per l’approvazione della versione definitiva
della norma.
Allo
stato dei fatti, si segnalano le seguenti disposizioni contenute nella bozza
appena diffusa.
Azzeramento dei
contributi dei neoassunti
Lo
sgravio contributivo per i neo assunti a tempo indeterminato avrà un limite
massimo annuo di 6.200,00 € e non potrà essere utilizzato per i lavoratori a
tempo indeterminato assunti nei 6 mesi precedenti con contratti a tempo
indeterminato, anche se in altre aziende.
Da
questa agevolazione, non cumulabile con
altre misure di riduzione del carico previdenziale, saranno esclusi gli
apprendisti ed i collaboratori domestici.
Deduzione del
costo del lavoro ai fini IRAP
La
componente lavoro dell’IRAP non sarà del tutto azzerata, in quanto lo sconto sarà applicato solamente in relazione ai
rapporti a tempo indeterminato.
Conseguentemente,
con riguardo ai rapporti a tempo determinato rimarrà la vecchia tassazione.
Le
modifiche alle regole del tributo regionale previste dal Governo, in sostanza,
associano la deduzione integrale del costo dei dipendenti a tempo indeterminato
al ripristino dell’aliquota 3,9%, penalizzando così le aziende che si avvalgono di collaboratori o
lavoratori a tempo determinato.
TFR in busta
paga
Nella
manovra è stata inserita anche la possibilità per i lavoratori di percepire il TFR in busta paga.
Il
Governo, infatti, ha destinato 100 milioni di euro alla costituzione di un
fondo di garanzia per le imprese i cui lavoratori richiederanno l’anticipo del
50% del TFR in busta paga.
Sul
punto, però, la novità principale riguarda la tassazione.
Se
il lavoratore opterà per la percezione mensile del Tfr, il relativo importo
subirà la tassazione ordinaria, in luogo dell’imposizione agevolata attualmente
prevista per la corresponsione dell’indennità al termine del rapporto di
lavoro.
Dalla
misura in commento, che entrerà a regime con le retribuzioni relative al primo marzo 2015, saranno esclusi i lavoratori
pubblici, i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo.
In
generale, inoltre, potranno esercitare l’opzione solamente i dipendenti assunti
da almeno 6 mesi.
Pensioni
L’attuale
bozza della Legge prevede, infine, che dal °1 gennaio 2015, al fine di
razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle
prestazioni previdenziali, le pensioni saranno messe in pagamento il giorno 10
di ogni mese o il giorno successivo se festivo.
Valerio
Pollastrini
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