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domenica 7 settembre 2014

Sport e disabilità, domenica in Sicilia l’evento di vela e nuoto dedicato a Danilo Orlando

Ha avuto inizio oggi, presso il porto turistico di Marina di Ragusa, la giornata organizzata dalla direzione territoriale dell’Inail, dedicata, in ricordo di un collega recentemente scomparso, alla promozione dell’integrazione e del reinserimento sociale degli infortunati sul lavoro attraverso l’attività motoria.

L’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione centri sportivi italiani di Ragusa, la Federazione italiana nuoto paralimpico della Sicilia ed il Comitato italiano paralimpico, con la partecipazione della Federazione italiana vela e della sezione di Palermo Centro della Lega navale italiana,  punta a promuovere l’integrazione ed il reinserimento sociale dei disabili da lavoro attraverso l’attività motoria.

Si tratta, in particolare, di una iniziativa che rientra tra gli interventi finalizzati al reinserimento degli infortunati nella vita di relazione ed ha il duplice scopo di favorire l’apprendimento delle specifiche discipline sportive e l’inclusione sociale nel territorio di riferimento.

Per i 19 partecipanti, tutti disabili da lavoro della provincia di Ragusa, la giornata è iniziata  con una lezione teorica introduttiva dedicata alla nomenclatura delle barche e alla formazione degli equipaggi, alla quale è poi seguita  un’uscita in mare per una veleggiata nelle acque antistanti il porto.

Dopo il rientro a terra, l’evento si è spostato presso il lido adiacente, dove ha avuto luogo la manifestazione di nuoto e la relativa gara, conclusasi con la cerimonia di premiazione e la consegna degli attestati.

In una nota, l’Inail ha ricordato coma la promozione di progetti di questo tipo sia frutto della convinzione che gli stessi costituiscano un mezzo efficace nei processi di riabilitazione, di reinserimento e di superamento delle difficoltà psicologiche indotte dalla disabilità.

Sotto questo profilo, infatti, lo sport rappresenta non solo uno strumento fondamentale per il recupero psicofisico ma, soprattutto, un mezzo di integrazione sociale, perché aiuta la persona disabile a riprendere contatto con il mondo circostante, facilitandone l’inserimento nella vita di relazione e stimolandola ad uscire dal proprio isolamento.

Valerio Pollastrini

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