Notevole,
inoltre, la riduzione delle cessazioni dei rapporti per fine attività dell’azienda
(-26,8%, pari a -6.752 unità).
Rispetto
al 2013, il numero complessivo dei lavoratori interessati da cessazioni, pari a
1.672.774 unità, è diminuito dello 0,5%.
Da
registrare, poi, l’instaurazione di 2.651.648
nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato (+3,1% sul 2013).
La
crescita ha interessato soprattutto i
Servizi (+3,4%) e l’Industria (+ 13,4%), veri e propri settori trainanti per i
nuovi contratti.
Sempre
nel secondo semestre 2014, il calo dei licenziamenti è seguito dalla crescita delle assunzioni rilevate dal Sistema Informativo delle Comunicazioni
Obbligatorie, che ha registrato l’avviamento di 2.651.648 nuovi rapporti di lavoro subordinato e
parasubordinato, 80.590 in più rispetto allo stesso periodo del 2013.
Con
1.976.783 unità il settore dei Servizi ha registrato circa il 75% delle assunzioni,
acquisendo un più 3,4% di contratti
avviati, rispetto allo stesso trimestre del 2013.
Con
il 13,4%, l’Industria in senso stretto ha guadagnato 22.762 nuove assunzioni in
più, mentre, in senso contrario si segnala il comparto delle costruzioni, nel
quale gli avviamenti continuano a scendere (-3,4%).
Per
quanto riguarda il dato sulla tipologia
contrattuale dei nuovi rapporti, circa il 70% delle assunzioni effettuate nel periodo di riferimento è stato formalizzato con
contratti a tempo determinato (1.848.147 unità), il 15,2% con contratti a tempo
indeterminato (403.036 unità) ed il 5,8% con contratti di collaborazione
(153.313 unità).
Crescono
i contratti di apprendistato con 11.395 nuovi rapporti nell'anno di riferimento
(+16,1%) e quelli tempo indeterminato (+1,4%, pari a 5.416 unità).
Continua
la crescita degli avviamenti tempo determinato (+3,9%, equivalente a +68.537
nuovi rapporti di lavoro), stabili le collaborazioni, mentre decrescono le
"Altre tipologie di contratto" (-2,8%).
In
merito ai dati relativi al territorio, si segnala, infine, che il maggior
numero di nuove assunzioni risulta concentrato nelle Regioni del Nord e del
Mezzogiorno (rispettivamente 1.037.182 e 981.316 unità), a fronte delle 632.195
del Centro.
Valerio
Pollastrini
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