Nel
caso di specie, il Tribunale del riesame aveva confermato il provvedimento di
sequestro probatorio di un'area adibita a demolizione veicoli, disposto a
seguito delle indagini per omicidio colposo conseguente ad un infortunio
lavorativo.
Investita
della questione, la Suprema Corte ha evidenziato come, sia il PM che il
Tribunale, avessero disatteso l'obbligo di motivare specificamente la necessità
probatoria perseguita con il provvedimento in commento, omettendo di indicare
il nesso di causalità esistente tra l'area sequestrata e l’incidente.
Dal
momento che l’infortunio si era verificato mentre la vittima stava effettuando delle riparazioni su un
veicolo posteggiato sull'area, le indagini per l'accertamento di eventuali
responsabilità si sarebbero dovute incentrare esclusivamente sul veicolo in
argomento.
Conseguentemente,
la Cassazione ha accolto il ricorso dell’imprenditore, negando ogni finalità
probatoria al disposto sequestro dell’intera area destinata ad attività
produttiva, in assenza di specifiche indicazioni riguardo alle ragioni per le
quali la medesima dovesse essere ritenuta, nella sua interezza, corpo di reato.
Valerio
Pollastrini
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